Non è purtroppo ancora giunto il momento per la Svizzera di diventare Campione del Mondo. Nella finale alla Avicii Arena di Stoccolma, la quarta in 12 anni per i rossocrociati, a mettersi l’oro al collo sono stati gli Stati Uniti grazie all’unica rete dell’incontro giunta al 62’02”. Un finale amaro già visto per la Nazionale di Patrick Fischer che è andata ancora a pochissimo dall’impresa, ma che sul più bello, dopo aver fatto vedere grandi cose per tutto il torneo, si è arresa a una squadra che ha impressionato per l’energia e il dinamismo messo in pista.
Fischer ha confermato in toto il line-up che ha spazzato via la Danimarca, ma l’inizio di match è stato ben diverso, con molto equilibrio ed entrambe le squadre a battagliare su ogni disco, tanto che per i primi 5’ non ci sono stati praticamente tiri. Il primo intervento lo ha effettuato Genoni su O’Connor e questo ha dato la sveglia ai rossocrociati, che sono poi cresciuti e sono andati vicinissimi al gol nel primo powerplay con una doppia occasione in mischia per Fiala e Niederreiter. A salire in cattedra è stato però ancora il portiere dello Zugo, che ha prima fermato una deviazione pericolosa di Cooley e poi ha fermato ogni occasione americana in due minuti di inferiorità numerica vissuti in apnea.
Il secondo periodo è stato molto più spezzettato, con gli uomini di Warsofsky che hanno preso in mano il gioco, creando molto di più e avendo pure un rigore (dubbio) a favore per fallo di Fora su Nazar. Garland è però stato ipnotizzato da Genoni e questo è stato il leitmotiv dei 20’ centrali, con gli USA che hanno cominciato la loro consueta scarica di tiri che non sono però riusciti a bucare l’attentissimo 37enne. Nel terzo tempo l’andamento è stato lo stesso, con gli americani che hanno continuato a premere e hanno sfiorato il gol più volte, in particolare con Keller il cui tiro, dopo essersi impennato e aver scavalcato Genoni, è stato spazzato da Niederreiter. Un paio di chance le hanno comunque avute anche i rossocrociati, come quella a Moser, il cui tiro a pochi minuti dal termine non è entrato solo per una deviazione fortuita di un pattino americano. All’overtime in tre contro tre è arrivata quella che sembrava l’inevitabile conclusione, con Thompson che ha siglato il gol decisivo che sa ancora più di beffa visto il tiro di Malgin di alcuni secondi prima. Per la Svizzera è un ennesimo argento amaro, ma non si può non applaudire lo sforzo e le emozioni messe in pista in queste settimane da un gruppo che per molti era inferiore rispetto a quello di altri anni e che invece si è issato con carattere sino all’ultimo atto. L’oro non è ancora arrivato, ma è solo questione di tempo.

Mondiali, il gol di Thompson in Svizzera-Stati Uniti (25.05.2025)
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Mondiali, l'occasionissima di Malgin nell'overtime della finale (25.05.2025)
RSI Sport 25.05.2025, 23:12
Mondiali, il rigore di Garland parato da Genoni in Svizzera-Stati Uniti (25.05.2025)
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Mondiali, l'intervista a Patrick Fischer (25.05.2025)
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Mondiali, l'intervista ad Andres Ambühl (25.05.2025)
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Mondiali, l'intervista a Leonardo Genoni (25.05.2025)
RSI Sport 25.05.2025, 23:44