HOCKEY - IL COMMENTO

E pensi che occasioni del genere forse non capiteranno più

Con Pastrnak non basta Genoni, prevale la delusione ma ci sarà orgoglio

  • 27 maggio, 03:03
  • 27 maggio, 16:12
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Svizzera

Difficile chiedere di più

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Di: Ariele Mombelli

Highlight: è il 49’13”. Pastrnak, tenuto d’occhio da Bertschy, fa un movimento verso la porta di Genoni. Vuole creare traffico per la conclusione di Kundratek, colui che, sulla blu, sta per ricevere il disco. E invece no. Lascia sul posto l’avversario diretto con un cambio direzione repentino, si ritaglia lo spazio necessario, riceve il passaggio e fa 1-0 con un gran tiro al volo dalla sua mattonella. È un gol da vedere e rivedere, quello che spezza i nostri sogni di gloria. Un gol di un giocatore che fin lì - considerati i 118 punti in 95 partite con i Boston Bruins - era rimasto clamorosamente a secco. Ma che nel momento del bisogno non ha tradito, lanciando la festa di un intero paese. Ahinoi.

Top player: è uno spazio che abbiamo sempre riservato ai nostri giocatori, quello del top player. D’altronde, viste le prestazioni e le vittorie che ci portano ad un solo passo dall’impresa, era impossibile fare diversamente. Nonostante la sconfitta, nulla cambia in finale. Tutti, dal primo all’ultimo, si mettono a disposizione del collettivo con grande dedizione. Tutti, dunque, meriterebbero gli elogi. Poi c’è chi va oltre le aspettative come Glauser, premiato come migliore in pista. O chi ritrova proprio nella fase decisiva del Mondiale le migliori sensazioni di sempre, come Genoni. Sì, il nostro man of the match è lui. Perché alcuni interventi nel primo tempo ci permettono di cullare il sogno. Perlomeno più a lungo.

Time out: in attesa di un po’ d’orgoglio, prevale la delusione. Logico, in fondo. Perché ci siamo andati vicini, vicinissimi. Ancor più del 2013 a Stoccolma e del 2018 a Copenaghen. E, passato qualche minuto, pensi che occasioni del genere non capiteranno forse mai più. Perché la Cechia l’avevamo battuta nella fase a gironi, perché sarebbe bastato davvero poco per scrivere la storia. Questione di centimetri: una deviazione più fortunata, un tiro un po’ più preciso. Poi ti guardi indietro e ti dici che senza Josi non abbiamo mai raggiunto la finale. Poi ti guardi avanti e ti chiedi se il ricambio generazionale ci permetterà di coltivare ancora il nostro sogno. Che rimarrà tale per almeno un altro anno.

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