di Piergiorgio Giambonini
La lunga era-Krueger (13 stagioni!) celebra l’ultimo atto nel 2010 a Vancouver con un torneo olimpico dal quale la Svizzera esce a testa alta grazie in particolare ad una sconfitta ai rigori contro il Canada – poi vincitore dell’oro – e ad un quarto di finale in cui cede solo nel finale agli USA (0-1 in inferiorità numerica al 42’, 0-2 a porta vuota). Dopodiché il coach rinuncia a quello che a norma di contratto sarebbe stato il suo ultimo Mondiale sulla panchina rossocrociata. Entra così in scena in anticipo il successore già designato: di lì a due mesi a Mannheim a guidare la nazionale c’è Sean Simpson, con Manuele Celio assistente.
Il tecnico canadese (ex Zugo e ZSC) chiede alla sua Svizzera un hockey più "creativo", ma alla lunga i rossocrociati pagano il grande dispendio di energie. Significativa la sequenza di risultati: 3-1 alla Lettonia, 3-0 all’Italia, 4-1 al Canada (primo successo contro i canadesi ai Mondiali!) e 3-2 alla Cechia (poi campione), dopodiché si va però in affanno, battuti 3-2 dalla Norvegia, 5-0 dalla Svezia ed infine… 1-0 dalla Germania in un drammatico quarto di finale che in una bolgia incredibile vede i rossocrociati giocare a una porta sola il terzo periodo senza però riuscire ad annullare il gol incassato a metà partita. Il sogno della semifinale rimane tale, e magrissima è la consolazione del 5° posto finale.
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