È il grande tema al di fuori del ghiaccio e delle quarantene che riguarda l'hockey svizzero. Anzi il futuro dell'hockey svizzero. La scelta da parte dei club di passare a 7 stranieri a partire dalla stagione 2022-23 ha creato non pochi malumori. La prima ad aver preso posizione è stata Swiss Ice Hockey, lamentando di non essere stata ammessa al tavolo delle trattative e criticando aspramente la decisione.
Ed anche i giocatori si sentono esclusi da qualcosa che riguarda il loro avvenire. "Ci faremo sicuramente sentire - ha spiegato Elias Bianchi - A noi quest'anno è stato chiesto uno sforzo, che abbiamo fatto volentieri rinunciando a una parte del salario. Avevamo chiesto di poter entrare nelle discussioni in modo costruttivo per il bene dell'hockey. E questo ci è stato palesemente negato. Ora dobbiamo valutare come agire, ma lo faremo. Ne va della nostra dignità".
L'idea di aumentare il numero di stranieri è nata dal Berna quando ha perso Genoni
Elias Bianchi
"Il campionato svizzero non è mai stato così equilibrato. Anche se poi vincono sempre le solite squadre, potenzialmente tutte possono ambire al titolo - ha poi puntualizzato il capitano dell'Ambrì - Il rischio a cui andiamo incontro è che si crei un divario incolmabile tra le squadre finanziariamente forti e le deboli".
Hanno tolto la retrocessione per ricattare le squadre deboli
Elias Bianchi
"L'unica misura per abbassare gli stipendi è un accordo sul tetto salariale, sul quale gli stessi giocatori sono concordi - ha poi concluso Bianchi - I club forti non vogliono perdere la loro supremazia e inseriscono nel pacchetto tante altre cose inutili per schierare le altre società dalla loro parte. Se vuoi vendere il prodotto National League l'unica misura è un financial fairplay fatto bene".
L'intervista a Elias Bianchi (Sport e Musica 02.02.2021)
RSI Hockey 04.02.2021, 12:51
NL, la sintesi di Losanna - Ambrì (Sportsera 26.01.2021)
RSI Hockey 27.01.2021, 01:02