Se Roman Josi dallo scorso 25 febbraio non è più sceso in pista, saltando anche i Mondiali in Svezia e Danimarca dove la Svizzera si è messa al collo la medaglia d’argento, non è solo per una commozione cerebrale, ma anche a causa di un problema al cuore. Lo ha rivelato lo stesso 35enne in un’intervista rilasciata al Blick: “Negli ultimi mesi ho spesso avuto la sensazione che il mio cervello fosse danneggiato, continuavo a soffrire di mal di testa ed ero sempre spossato, anche nei giorni durante i quali non facevo assolutamente nulla. Da una risonanza magnetica effettuata a Denver ho avuto una buona notizia, ovvero che il mio cervello non ha alcun danno, e una meno buona, ovvero che soffro di tachicardia posturale ortostatica (POTS)“. Quest’ultima è una sindrome che provoca un aumento notevole della frequenza cardiaca quando si passa dalla posizione sdraiata o seduta a quella eretta e i cui sintomi includono giramenti di capo e, appunto, mal di testa.
Ora sono convinto che tornerò al 100%
Josi, che proprio ieri è già stato convocato per le Olimpiadi di Milano e Cortina, è comunque fiducioso di aver trovato la cura giusta per il suo problema cardiaco. “Da otto settimane ho iniziato una terapia che prevede anche l’assunzione di farmaci betabloccanti - ha spiegato il difensore bernese - e da allora mi sento molto meglio. Le prime settimane erano state difficili visti i sintomi che accusavo, ma adesso so che presto potrò di nuovo dare tutto sia con la maglia dei Predators, sia con quella della Nazionale”.

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Rete Uno Sport 17.06.2025, 09:30
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