È il 13 maggio 1950. Attorno al circuito di Silverstone, in Gran Bretagna, ci sono oltre 100’000 spettatori, incluso Re Giorgio VI del Regno Unito. Alle 15h00 ora locale, le 16h00 in Svizzera, il marchese Antonio Brivio Sforza, uno dei possibili ideatori di una competizione che coinvolgesse l’intero globo, dà il via alla gara d’esordio del primo Campionato Mondiale di Formula 1 della storia abbassando una bandiera britannica. Sono passati esattamente 75 anni da quel giorno, in cui il 43enne Nino Farina, a bordo della dominante Alfa Romeo 158, si aggiudicò il Gran Premio di Gran Bretagna davanti ai compagni di scuderia Luigi Fagioli (che all’epoca di anni ne aveva 51) e Reg Parnell.
Quello fu il primo di sette appuntamenti, compresa la 500 Miglia di Indianapolis, che costituirono il Mondiale del 1950, nato dopo un lungo periodo di compromessi politici, economici e sportivi tra organizzazioni, costruttori, FIA e le altre Federazioni. E già da quell’anno si rivelò un’idea vincente, poiché il titolo fu assegnato solamente all’ultima gara a Monza, dove Farina s’impose e sfruttò il ritiro di Juan Manuel Fangio per diventare il primo campione del mondo della storia.
Da allora la Ferrari è l’unica scuderia ad aver partecipato a ogni stagione, anche se il team di Maranello non era presente a Silverstone il 13 maggio. Il motivo? Enzo Ferrari era in disaccordo soprattutto sull’aspetto economico, in quanto riteneva che il compenso per i partecipanti fosse troppo basso. E allora decise di spedire le sue vetture al GP di Mons, in Belgio, dove fecero tripletta con Ascari, Villoresi e Cortese. L’esordio nel Mondiale avvenne nella gara successiva a Monaco. In Gran Bretagna c’era invece il pilota svizzero Toulo de Graffenried, che si ritirò per un guasto al motore.
Formula 1, il servizio sui 90 anni di Toulo de Graffenried (13.05.2020)
RSI Sport 13.05.2020, 16:25