Regina delle piste, principessa del parterre, per qualcuno strega

Il coraggio di rialzarsi. Quello di Lindsey Vonn che contro tutto e, praticamente, tutti, torna a vincere a quarant’anni e con mezzo ginocchio bionico. Immensa e ingombrante, Vonn catalizza l’attenzione e, consciamente o no, influenza l’ambiente. Regina delle piste, principessa del parterre, per qualcuno strega. Capace di ipnotizzare, non si scappa.

Ma anche il coraggio di rialzarsi di una squadra svizzera che prima della prima gara, perde in un amen ed in modo scioccante, Lara Gut-Behrami, Corinne Suter e Michelle Gisin. Tutte brutte cadute, quella di Gisin a lambire la tragedia, a segnare l’ambiente. Eppure Malorie Blanc conferma di avere in mano il futuro, Jasmina Suter va a flirtare con la top ten e Jasmine Flury si e ci emoziona, 22 mesi dopo l’ultima gara, 22 mesi di lavoro, lacrime e “chi me lo fa fare?”.

La risposta, Jasmine, è scritta sulla neve, che scioglie la sofferenza in una lacrima e che illumina uno sport, lo sci di competizione, bellissimo e crudele.