dall'inviato a Beaver Creek Luca Steens
Più si è lontani da casa, più si tende a notare con piacere e curiosità la presenza di altri connazionali o corregionali. E quando si vede il cognome Arrigoni, il sospetto che possa trattarsi di un altro ticinese è molto forte. In questo caso stiamo parlando del 43enne Balz, partito 20enne non dal Ticino ma dal Canton Argovia e che alla fine si è stabilito qui, e che fa parte dei volontari dei Mondiali 2015: "Le mie origini sono sul lago di Como, ma io sono svizzero e pure americano, per praticità visto che i miei due figli sono nati negli USA e hanno quindi la nazionalità statunitense".
"Ero venuto a Vail per lavorare un paio di stagioni come maestro di sci e cambiare dalle piste svizzere, ma poi ho incontrato Christina, mia moglie (austriaca, ndr), e ci siamo stabiliti qui. Nel frattempo ho aperto una società d'importazione di legname. Faccio arrivare il materiale dall'Europa perché qui in Colorado gli alberi sono malati e inutilizzabili. Le leggi federali sono molto severe a proposito delle zone naturali e quindi non si possono nemmeno curare".
A Beaver Creek 2015 i signori Arrigoni fungono da Ambassador: "Ci occupiamo di accompagnare gli atleti che devono partecipare alle varie cerimonie a Vail, oltre a metterci a loro disposizione nell'area di arrivo per rispondere alle loro necessità. Inoltre se del caso dobbiamo portarli all'antidoping".
Su come vivono i campionati iridati gli Stati Uniti, Balz non ha dubbi: "Sono diversi gli europei nell'organizzazione, perché gli statunitensi fanno ancora fatica ad appassionarsi allo sci. Ma contiamo su questo evento per avvicinarli", conclude con il suo francese dal forte accento americano il simpatico rossocrociato: "Ormai faccio fatica a parlare le nostre lingue nazionali".
Mondiali di sci, l'intervista a Balz Arrigoni (09.02.2015)
RSI New Articles 08.02.2015, 23:21