Adesso è davvero finita. Roger Federer ha dato l'addio alle competizioni, e in mezzo agli impegni della Laver Cup dove ha giocato il doppio insieme all'eterno amico-rivale Rafael Nadal, ha trovato un momento per un'ultima intervista da tennista professionista con la RSI: "Ho bisogno un po’ più di pratica se vogliamo parlare in italiano. Adesso avrò tempo per impararlo. Conosco qualche parola in più di pizza e pasta, ma la nostra ultima intervista voglio che sia qualcosa di bello".
Perfetto fino alla fine, il Maestro ha voluto essere professionale come lo è stato per tutta la carriera, svoltasi su un terreno da gioco che avrebbe potuto essere più grande: "Penso di essere stato io a scegliere il tennis. Ho dovuto decidere tra il tennis ed il calcio. Mi sarebbe piaciuto giocare a pallone, ma ho capito che il legame con il tennis era più forte. È stata la decisione giusta, ho potuto vivere momenti bellissimi e ho incontrato persone meravigliose negli anni".
A livello sportivo gli ultimi sono stati mesi difficili, ma ho passato molto più tempo a casa ed è stato davvero bello
Un nucleo familiare forte e consolidato, una compagna, Mirka, presentissima per la famiglia ed il suo uomo, decisamente più defilata con tutto il mondo mediatico attorno a lui: "Abbiamo condiviso questa decisione. All’inizio della mia carriera Mirka si occupava dei giornalisti, gestiva le interviste. Non avevo un manager e nemmeno un allenatore. Eravamo Mirka, un mio amico, io, i miei genitori e un avvocato. Quando nel 2004 sono diventato numero uno al mondo, dovevo declinare il 90% delle richieste e lei si trovava costantemente nella posizione di dovere dire di no il più gentilmente possibile. Ad un certo punto sono stato io che ho detto a Mirka 'non devi più farti del male e anzi la miglior cosa è che nemmeno tu rilasci più interviste. Non voglio più che ti ritrovi nella situazione di dovere spiegare perché hai detto di sì a qualcuno e di no a qualcun altro'. Mirka non ha più rilasciato interviste. L'ultima risale a 15 o 17 anni fa. Credo sia stata una giusta decisione, forse non per i giornalisti, ma per me e per lei lo è stato".
Quando sei un personaggio pubblico devi sempre preoccuparti di quello che le persone pensano di te, non puoi pensare che tutto questo sia ininfluente
Migliaia di ore di allenamento, un numero impressionante di incontri disputati in giro per il mondo, ma quando Federer pensa alle reliquie raccolte in tanti anni di carriera – tralasciando ovviamente coppe e trofei - la lista è piuttosto breve: "Mi hanno regalato la rete del campo di Wimbledon dopo la vittoria del 2009. Credo fosse addirittura il responsabile dei campi che mi ha chiesto se la volessi. In quel frangente avevo battuto il record dei Grandi Slam vinti, ero arrivato a quota 15. È a casa e un giorno mi piacerebbe appenderla al muro perché è stato un momento importante. Non ho conservato altri cimeli delle mie vittorie. Forse avrei dovuto farlo perché sono bei ricordi. Se guardo questa bottiglia con la terra di Lille, mi tornano in mente i bei momenti legati alla vittoria della Coppa Davis, l’ambiente stupendo che c’era. Sono oggetti che ti fanno tornare al passato e i ricordi sono importanti nella vita".
Ho vissuto davvero tanti momenti privilegiati con le persone. Dal tifoso che mi ha raccontato le sue sofferenze, a quelli che si sono tatuati sul corpo il mio nome o il mio viso perché li ho aiutati a superare un momento difficile
La lunga intervista di Ellade Ossola a Roger Federer (La Domenica Sportiva 25.09.2022)
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L'intervista a Matteo Berrettini (La Domenica Sportiva 25.09.2022)
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Laver Cup, l'intervista a John McEnroe su Roger Federer (La Domenica Sportiva 25.09.2022)
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Wimbledon, la carriera di Roger Federer nello Slam londinese (La Domenica Sportiva 25.09.2022)
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Il servizio sul brand Roger Federer (La Domenica Sportiva 25.09.2022)
RSI Sport 25.09.2022, 21:17