Emozionato, senza parole, forse scaricato da tutta la tensione che ha raccolto in corpo in questi tre giorni di gare dedicati ai 100m delfino, Noè Ponti ha esibito tutta la sua incredulità per l'impresa che è riuscito a compiere. "È pazzesco, stento ancora a crederci - ha affermato a caldo il 20enne ticinese - Ieri dopo la semifinale volevo piangere, ma mi sono detto che dovevo tenere ancora un giorno per poi lasciarmi andare e adesso... wow... è stata una finale velocissima, mai così veloce nella storia".
Sul podio si è avverato un sogno A casa mi immagino un bagno di lacrime
"Adam Peaty, che di esperienza ne ha un pochino, mi ha detto che a vent'anni non devo aver paura di niente e che ho solo tutto da guadagnare - ha poi raccontato esibendo il bellissimo bronzo dopo la premiazione il ragazzo del Gambarogno - Ora sono un Noè con una medaglia in più, ma sono sempre quello di prima. Mi fa piacere che grazie a questo risultato magari faccio conoscere un po' di più il nostro sport, cosicché i giovani non abbandonino troppo presto, ma continuino a coltivare la loro passione. Io avrei messo la firma su una medaglia alle Olimpiadi, ma penso che sia l'inizio di un grande viaggio. Speriamo".