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Camera d’eco

Il museo dell'innocenza - Orhan Pamuk

Pamuk dipinge con semplicità ed eleganza la società turca degli anni ‘70, combattuta tra il volersi aprire alle novità occidentali e il restare ancorata alle tradizioni

  • 18.2.2023
  • 4 min
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A Istanbul esiste un museo particolare, creato all’interno di una vecchia casa dipinta di un rosso sbiadito sotto il sole della Turchia. È il museo dell’innocenza, creato nel 2012 per volere di Orhan Pamuk, scrittore turco e premio nobel per la letteratura nel 2006.

Mi chiamo Andorra e vi parlo di questa insolita storia perché il museo dell’innocenza è stato tema della mia tesi di laurea presso l’Università della Svizzera Italiana. Gli oggetti esposti al museo dell’innocenza sono minuziosamente descritti nel romanzo omonimo di Pamuk, pubblicato in italiano nel 2009 per Einaudi. È un romanzo che attraversa un ventaglio di emozioni: gioia, ansia, malinconia, dolore, struggimento, speranza, disperazione, espressi nel rapporto ondulante tra i due personaggi del romanzo.

Il romanzo è ambientato nella Istanbul degli anni ’70, sullo sfondo della crisi politica di governo, ma il focus è tutto sullo struggimento di Kemal, che, seppur già promesso fidanzato e a pochi mesi dal matrimonio, intreccia una relazione clandestina con Füsun, per di più sua lontana parente e appena maggiorenne. In poche settimane Kemal sente un profondo legame con la ragazza e quando lei si dilegua senza notizie, Kemal rompe il fidanzamento per cercare disperatamente dell’amata Füsun.

Un giorno, all’improvviso, Füsun si rimette a contatto con Kemal e lo invita a casa dei propri genitori, dove vive. Kemal si precipita a casa dell’amante con il cuore palpitante, ma ad aspettarlo c’è solo un’enorme delusione: Füsun ora è sposata. La notizia affonderebbe le speranze di molti, ma Kemal non si fa scoraggiare e continua a frequentare la casa di Füsun, pure con il nuovo marito presente! Per 8 lunghi anni Kemal si presenta a casa della famiglia allargata, sedendosi a tavola con loro e amando di nascosto la ragazza, dividendo i pasti con il suo nuovo marito. La distanza incolmabile che Kemal sente tra sé e Füsun viene accorciata solo dagli oggetti che Kemal puntualmente sottrae dalla casa di Füsun si intasca, come il più innamorato dei cleptomani.

La penna di Pamuk narra con delicatezza e sensibilità il sentimento profondo e ossessivo di Kemal per l’inafferrabile Füsun e dipinge con semplicità e eleganza la società turca degli anni ‘70, le profonde contraddizioni di una società combattuta tra il volersi aprire alle novità occidentali e il restare ancorata alle tradizioni. Oltre alle grandi capacità stilistiche, la storia possiede un’originalità creativa di tutto rispetto. Ogni oggetto che Kemal sottrae da Füsun o che rappresenta un momento passato con lei è descritto nel testo e si trova esposto nel museo dell’innocenza di Istanbul, creato per volere di Kemal stesso, il quale ha affidato il progetto nelle mani di Pamuk. È un procedimento contorto ma geniale: il personaggio di finzione, del romanzo affida all’autore il compito creare un luogo reale e concreto, rompendo così la membrana che separa finzione e realtà. Se vi siete incuriositi, vi invito a ottenere una copia del romanzo il museo dell’innocenza di Orhan Pamuk, edito da Einaudi per la versione italiana nel 2009, rigorosamente cartaceo:, ogni copia del romanzo cartaceo contiene infatti un biglietto valido per un’entrata gratuita al museo dell’innocenza di Istanbul.

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