“Spinta verso la prudenza durante la sua giovinezza, scoprì l’amore una volta cresciuta. La sequenza naturale di un inizio innaturale” (Jane Austen).
Salve a tutti, sono Vittoria Sessa ed attualmente sto terminando il mio ultimo anno di bachelor in lingua e letteratura inglese ed Italiana presso l’università di Ginevra.
Oggi vorrei proporvi una lettura classica, senza tempo, che sin dall’epoca del romanticismo britannico ha saputo raggiungere e toccare nel profondo i suoi lettori, mi riferisco al romanzo “Persuasione”, scritto dell’unica ed inimitabile Jane Austen, personalmente una delle mie autrici preferite, nonché una delle colonne portanti più amate della letteratura inglese ottocentesca.
Il romanzo, come del resto tutti i racconti della Austen, si incentra su un’eroina e sugli eventi che l’accompagnano in un percorso di maturazione sentimentale e sociale. Nel caso di Persuasione tuttavia, Anne Elliot, non è una giovane ragazza pronta a scoprire il mondo ed inserirsi nella società, ma una donna che, secondo i gusti dell’epoca aveva già superato quell’età di giovinezza, bellezza e innocenza che ci si aspetta da una protagonista austiniana, ed era invece ormai troppo vecchia, troppo saggia, matura e totalmente disinteressata da ogni tipo di avventura amorosa che le si presentasse, a meno che, non riguardasse una persona in particolare.
La protagonista Anne, figlia di un gentiluomo britannico, è considerata dal padre e dalle due sorelle come insignificante, noiosa, quasi trasparente. Nonostante non abbia ancora raggiunto i trent’anni è considerata quasi al termine dell’età da marito, e la sua bellezza giovanile va man mano sparendo lasciando dietro di se un volto stanco e privo di colore. La vita matrimoniale ed amorosa di Anne sembra ormai giunta al termine, quando ritorna in città una sua vecchia conoscenza giovanile, il Capitano Wentworth. Si scoprirà in seguito che tra i due, otto anni prima era nato un amore smisurato che li aveva portati al fidanzamento. Ma essendo a quei tempi solo un povero marinaio non era considerato all’altezza del rango della nostra protagonista che venne persuasa a rompere il fidanzamento con l’unico uomo che abbia mai amato, e che sempre amerà, per il bene della reputazione della sua famiglia. Questo sbaglio madornale la porterà a vivere i seguenti otto anni in un misero stato di rimorso e tristezza, stati d’animo che continueranno anche dopo il ritorno del Capitano, che ancora rancoroso del rifiuto di lei, pur frequentando gli stessi luoghi e compagnie si impegna nell’ignorarla e a trattarla con freddo disinteresse.
Questo romanzo mi ha particolarmente toccata per il suo modo di dipingere una giovane storia d’amore iniziata e finita in un batter d’occhio, ma che a distanza di anni si dimostra di non essersi completamente dileguata dalla mente dei due protagonisti. La Austen rappresenta dei sentimenti d’amore molto forti, molto resistenti, che hanno saputo attendere il loro momento nel manifestarsi. La forza del perdono permette ad Anne ed al Capitano Wentworth di riscoprirsi dopo otto anni di congedo, di ri-apprezzarsi e di innamorarsi tutto daccapo di un amore più forte e più maturo di quello giovanile.
Consiglio questo libro a coloro che credono nelle seconde occasioni e che vogliono scoprire come l’amore riesce a farsi strada in una mente matura, seria e rassegnata, riportando l’euforia della giovinezza in un cuore che ormai non ci sperava più.
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