Il furto della Natività non è un crimine di balordi. È un affare di Cosa Nostra, che fa del controllo del territorio il suo punto di forza. Ma il legame tra arte e crimine affonda le radici nella storia stessa del pittore: Michelangelo Merisi, un genio che ostentava la spada, si muoveva tra risse e aggressioni, e dovette fuggire da Roma dopo un omicidio. Il Caravaggio finisce come un ostaggio: il parroco Don Rocco riceve dai ladri un pezzetto di tela, un segnale brutale che esige un riscatto. Mentre si parla di ricompensa in milioni e di tentativi di ricatto, il quadro genera mille leggende: c’è chi dice sia finito ai piedi del letto di Totò Riina o che fosse destinato al Senatore Giulio Andreotti. Quale ipotesi regge? Indaghiamo sul ruolo centrale dei boss e sul valore miliardario del bottino.
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