Henri Texier Sky Dancers 6
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HENRI TEXIER “SKY DANCERS 6“
Henri Texier contrabbasso
Sébastien Texier sax alto, clarinetti
François Corneloup sax baritono
Nguyen Le chitarra
Armel Dupas piano, Fender Rhodes
Louis Moutin batteria
Produzione RSI Rete Due
Diretta radiofonica su Rete Due
Henri Texier è una delle figure più rilevanti della scena jazzistica francese sin dagli anni sessanta quando, giovanissimo (è nato a Parigi nel 1945) e dopo essere stato influenzato da Wilbur Ware - uno dei più avventurosi bassisti degli anni cinquanta - accompagnava grandi solisti americani in tournée in Europa, era membro della European Rhythm Machine di Phil Woods e assiduo collaboratore di Don Cherry. Nel corso del tempo, il suo mondo musicale si è arricchito della breve esperienza del jazz-rock e, successivamente, del graduale inserimento di influenze balcaniche, mediorientali, africane, latinoamericane e, a livello di ispirazione, della musica degli indiani d’America. Tutte queste suggestioni e influenze sono presenti nell’album Sky Dancers (edito da Label Bleu) che, come evidenziato dai titoli dei brani (Hopi, Navajo Dream, Comanche e altri), è anche un affettuoso, ideale omaggio al mondo dei pellerossa. Un Cd realizzato con il sestetto ospite della nostra rassegna, con cui questo grande e versatile contrabbassista-compositore presenterà una musica intensa, dalle molteplici atmosfere, che potremmo definire un contemporary mainstream di matrice europea nel quale confluiscono echi rock, procedure tipicamente legate alla linea più modale dell’hard-bop, e momenti di ampia improvvisazione collettiva riuniti organicamente in una proposta complessa, ma chiara, ben definita e dalla diretta, coinvolgente comunicativa. Il sestetto è composto da musicisti versatili e di altissimo livello, a cominciare dal chitarrista franco-vietnamita Nguyen Lȇ, che alla fluidità del linguaggio post-bop aggiunge echi hendrixiani con un pensiero che non è dissimile da quello del pianista e tastierista Armel Dupas, vero maestro del colore sonoro. C’è poi Louis Moutin, batterista di rara completezza, e infine due sassofonisti, entrambi improvvisatori dall’ampio spettro stilistico e portatori di un efficace contrasto timbrico: Sébastien Texier, figlio del leader (con cui collabora da oltre vent’anni), che si muove sui registri chiari del sax contralto, e François Corneloup, che invece interviene con il colore scuro del suo sax baritono. Il risultato è un jazz autenticamente contemporaneo nel quale si avverte anche un forte senso della storia (MF).