Tra jazz e nuove musiche

Rabih Abou Khalil Quintet

Lunedì 20 aprile 2015, Lugano, Auditorio RSI, 21:00

  • 20.04.2015, 23:00
Rabih Abou Khalil

Rabih Abou Khalil

  • Keystone

RABIH ABOU KHALIL QUINTET

Rabih Abou Khalil oud
Ricardo Ribeiro
voce
Gavino Murgia ance, voce
Luciano Biondini
fisarmonica
Jarrod Cagwin percussioni

L’inserimento dell’oud, l’antico strumento a corde pizzicate dell’area mediorientale dal quale deriva (anche nel nome) il nostro liuto, in ambito jazzistico e zone confinanti è dovuto principalmente a due virtuosi nati a poche settimane di distanza, nel 1957, sulle opposte sponde del Mediterraneo meridionale: il tunisino Anouar Brahem e il libanese Rabih Abou Khalil, entrambi espatriati in Europa al chiudersi degli anni Settanta. Questi paralleli biografici non devono ingannare sulle reciproche personalità musicali, molto diverse fra loro; dei due, Abou Khalil ha un gusto più spiccato per le contaminazioni musicali, tanto sul piano della miscela di strumenti dai timbri e dalle origini più diverse quanto su quello dei risultati stilistici. Lo dimostra molto chiaramente anche con l’organico che presenta a Lugano, formato da musicisti che da parecchio tempo collaborano con il musicista libanese.

Nel quintetto si confrontano tradizioni di grande potenza ancestrale: naturalmente la musica che proviene dal Vicino Oriente, i cui precisi richiami alla cultura araba fanno da tessuto connettivo a tutto il gruppo, e poi quella portoghese di Ricardo Ribeiro, radicata nel fado, e quella sarda di Gavino Murgia che ha ben presente la petrosa, emozionante cultura del canto “a tenore”. A questi poli fortemente connotati si uniscono due musicisti avidi e sapienti nelle esperienze culturali più diverse, l’umbro Luciano Biondini e Jarrod Cagwin, statunitense da anni trasferitosi nel nostro continente dove si divide fra Istanbul, Vienna e Francoforte.

Nulla di più significativo, insomma, di questa ricchezza geografica per rappresentare la varietà espressiva del leader, spesso tradotta in composizioni nelle quali una grande complessità ritmica si sposa con sviluppi formali lievi, quasi ironici, segnati da metamorfosi interne che permettono ad ogni interprete di emergere nel modo migliore.

Concerto diffuso in diretta sulle frequenze di Rete Due
Programma con riserva di modifiche

Ti potrebbe interessare