Deimpermeabilizzare, depavimentare, decementificare e deparcheggizzare.. Il professore di pianificazione territoriale Paolo Pileri, in un recente articolo pubblicato sul periodico di Ecologia Quaderni della Decrescita, ci propone queste quattro strategie per attenuare la crisi climatica e urbanistica. Queste quattro D., che hanno molte affinità col modello di sviluppo della decrescita teorizzato dall’economista e filosofo francese Serge Latouche, ci invitano ad avanzare in modo nuovo: decostruire la nostra percezione della realtà urbana abbracciando il coraggio del cambiamento. E si tratta di un tema importante anche per noi, qui nella Svizzera italiana.
Pileri propone un’urbanistica del togliere, così la chiama, che si discosti dalle logiche del massimo profitto.
Paolo Pileri è ingegnere per la difesa del suolo e la pianificazione territoriale. Professore ordinario di Pianificazione Progettazione Urbanistica al Politecnico di Milano. Ricordiamo qui alcune sue pubblicazioni L’intelligenza del suolo, Piccolo Atlante per salvare dal cemento l’ecosistema più fragile pubblicato da Altreconomia, e Dalla parte del suolo, L’ecosistema invisibile, uscito per i tipi di Laterza nel 2024. Partiamo dunque dal titolo del suo articolo L’urbanistica del togliere, che è già piuttosto significativo. In cosa consiste questa sua proposta?
Una delle azioni che io ritengo necessarie e che mettono anche in atto una serie di opere pubbliche che non disinnescano l’economia ma la vivacizzano è quella di togliere asfalto (liberando spazi e restituendoli ai cittadini). Si tratta di opere pubbliche che possono essere commissionate ad imprese. Questo voglio ribadirlo con chiarezza, perché uno dei rimproveri che si muove alla decrescita serena da chi probabilmente non ha letto alcun libro è quella di essere antieconomica, ma non è così. Se si rilegge attentamente Latouche si vede che aveva un’idea di città ispirata comunque a un modello economico, ma non quello del massimo profitto.
Non è vero che la decrescita non genera economie e non genera occupazione. Possiamo ampiamente smentire questa cosa. Se io appalto a un’impresa la rimozione dell’asfalto per ridurre le temperature, beh io sto pagando un’impresa che genera lavoro, nella stessa misura in cui la pagherei per mettere l’asfalto. Quindi togliere non solo genera bellezza ma può produrre anche lavoro.
(Paolo Pileri, professore di Pianificazione Progettazione Urbanistica al Politecnico di Milano)
Ricordiamo le quattro D che propone Paolo Pileri: deimpermeabilizzare, depavimentare, decementificare e deparcheggizzare . Oltre agli aspetti economici, quali sono i principali benefici che le nostre città potrebbero avere da queste azioni?
Il primo beneficio è quello di avere un ambiente urbano più gradevole, cioè spazi pubblici finalmente usabili da tutti, dai bambini fino alle persone più anziane, che possono tornare a passeggiare liberamente (e non è una cosa da poco). Questa non deve essere solamente una prerogativa dei centri storici, ma va estesa un po’ dappertutto.
Due: depavimentare e deimpermeabilizzare significa ridurre sensibilmente le temperature quindi l’effetto isola di calore che è un effetto deleterio per la salute dei cittadini. L’anno scorso in Italia ad agosto abbiamo avuto un picco di morti: 3600 unità in più rispetto al nostro sistema statistico nazionale e si sospetta che sia anche dovuto all’eccesso di calore, soprattutto nelle aree urbane. Quindi è chiaro che rimuovere l’asfalto e il cemento significa ridurre le temperature perché al posto dell’asfalto e del cemento, come si sta facendo in Olanda ma anche in Svizzera, si piantano alberi, e questo contribuisce a ridurre sensibilmente la temperatura.
Inoltre deimpermeabilizzare significa mitigare l’effetto negativo di riempimento d’acqua di vie, sottopassaggi, con gravi problemi di allegamenti. Queste tre cose mi sembra che debbano essere perseguite, per rendere le nostre città migliori e più resilienti. Non credo che si possa fare piantando solamente alberi laddove già c’è uno spazio verde o mettendo alberi o fiori sui balconi. Bisogna davvero scorticare.
(Paolo Pileri, professore di Pianificazione Progettazione Urbanistica al Politecnico di Milano)
Scorticare la città
Alphaville 12.06.2025, 11:30
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