Colpo di scena

Il giudice e il suo boia

di Friedrich Dürrenmatt

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“Il giudice e il suo boia”
Di Friedrich Duerrenmatt
Traduzione Enrico Filippini
(PRODUZIONE RSI 2002)
Regia: Marco Parodi
Con: Franco Graziosi, Antonio Ballerio, Vittorio Quadrelli, Giancarlo Dettori, Umberto Ceriani, Diego Gaffuri e Flavia Soleri.
Sonorizzazione: Massimo Scampicchio

Continuano i programmi in memoria di Frederich Dürrenmatt (5 gennaio 1921-14 dicembre 1990) con un palinsesto ricco di proposte d’ascolto.

“Il giudice e il suo boia” è una delle prove più valide e suggestive di Dürrenmatt e fu prodotto dalla Rete Due nel 2002 con la regia di Marco Parodi e la traduzione di Enrico Filippini. Dall’opera emerge uno dei temi costanti dell’autore: l’inscindibilità dei ruoli tra vittima e carnefice. Il gioco crudele del gatto con il topo, che è il tema peculiare di questa vicenda, allude a una tragicommedia esistenziale più vasta, a quel rapporto di inscindibilità fra vittima e carnefice che rappresenta il motivo costante del primo Dürrenmatt. Un gioco che terrà avvinto l’ascoltatore fino all’ultimo, senza scoprire, neppure per vaghi accenni, l’identità del colpevole.
Tutto parte dalla morte di un valido poliziotto in forza ad un commissariato di Berna, tale Schmied, il quale viene trovato cadavere nella sua auto nei pressi di un paesino nella zona di Bienne. L'uomo è stato ucciso con un colpo alla nuca. “Il giudice e il suo boia” scritto da Friederich Durrenmatt nel 1952 è edito nel 2003 da Feltrinelli nell’universale economica.


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