Francesco Muratori da questa stagione TV è il nuovo volto di Strada Regina, il settimanale di informazione sulla realtà della Chiesa cattolica, in onda su LA 1 ogni sabato alle 18.35 e in replica sempre su LA 1 la domenica mattina alle 7.40. Lo abbiamo incontrato: ecco il suo ritratto.
Descriviti in 25 parole.
“Sono curioso, ambizioso, speranzoso, generoso, meticoloso, permaloso (a volte), tifoso (tutti gli sport, soprattutto con telecronache che gasano). E già che tutte queste parole finiscono in -oso allora io oso, oso spesso”.
Ne hai usate più di 25.
“Ne ho usate di più di 25? Mi spiace, ma mi vedo fuori dalle etichette e dagli schemi. Sono un sano disobbediente. Non mi piace essere "inquadrato", paradossale per chi lavora davanti alla telecamera!”
Va bene, ti concediamo altre 25 parole per dire ciò che hai dimenticato: usale bene.
“C’è un’ape che se posa
su un bottone de rosa:
lo succhia e se ne va…
Tutto sommato, la felicità
è una piccola cosa.
È del poeta romano Trilussa: e sono 25 parole”.
Le tue grandi passioni?
“Adoro guardare la TV: le cose belle e anche le cose scadenti. Imparo per distanze. Amo scrivere favole illustrate per bambini. E poi adoro stare sul divano a leggere e rilassarmi, ascoltando buona musica di sottofondo e sorseggiando un buon bicchiere di vino al tepore di un caminetto.
Fino alle "favole illustrate per bambini" era la realtà, poi il resto è un sogno. Ho moglie e quattro figli: non so più dove sia il telecomando, il divano è sempre pieno, il caminetto è lo spazio dove appendere i lavoretti scolastici, se bevo vino i miei figli vogliono assaggiare e quindi no, la musica di sottofondo sono le sigle dei cartoni animati o qualche reggaeton estivo. Ma non cambierei una virgola è tutto bellissimo, faticoso ma gratificante. Mi stupisco ogni giorno”.
Quanto coraggio ci vuole a presentare un programma religioso?
“Per me che ho da sempre la sindrome dell'impostore ci vuole molto coraggio! Ho imparato questo mestiere, quasi 20 anni fa, mentre lo iniziavo a fare: provando, rischiando, sbagliando, "millantando". E oggi è come all'inizio. Questa tappa lavorativa è arrivata inaspettata e improvvisa, come d'altronde le cose più belle della vita. Quello che mi sostiene è sapere di avere un collega giornalista, Gioele Anni, un videomaker, Mauro Triani, un produttore, Bruno Boccaletti e i tecnici RSI che rendono possibile andare in onda tutti i sabati. Io sono solo la finalizzazione di un lavoro di squadra”.
Strada Regina: che cosa tieni e che cosa cambi?
“Tengo il contatto con la gente, l'ascolto, la ricerca, lo studio, il dubbio, la possibilità di fare approfondimento e fornire stimoli per la riflessione. Cambierei l'aura che vede la trasmissione profilata come "religiosa": approfondiamo temi che riguardano direttamente o indirettamente la fede, è vero ma provateci a guardare anche se siete "lontani" perché vi stupirete di quanto parliamo fuori da ogni ideologia a tutte le donne e gli uomini”.
Su che temi ti vedremo impegnato?
“Su tutti i temi e tutti i valori che compongono la nostra società. Non c'è alcunché di cui non si possa parlare. Tutto, anche i tempi più spinosi che mettendo in discussione le certezze, le gerarchie e le istituzioni. Desidero che il pubblico si possa anche stupire di un argomento trattato a Strada Regina”.
Che cosa ti aspetti – umanamente e professionalmente parlando - da questa avventura?
“Mi aspetto tanto lavoro! Ma sono fortunato e quindi grato”.