Da domenica 9 novembre, 18:30, LA 1

Nero su bianco: il nuovo programma dedicato ai libri

In compagnia di Rachele Bianchi Porro: tra consigli, sconsigli e ospiti. Ma di libri si parlerà anche in radio, sui social e sul web

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A partire da domenica 9 novembre su LA 1, Rachele Bianchi Porro ci guiderà nel mondo della lettura e letteratura. Ecco cosa ci ha raccontato.

Rachele, cosa ci aspetta nel nuovo programma?

È il ritorno dei libri alla RSI. È concepito come una sorta di guida sia per chi è già un appassionato lettore, ma anche per chi non legge ma ha voglia di scoprire un nuovo racconto o va in libreria ogni tanto perché gli piacerebbe trovare qualcosa che lo colpisca. Con migliaia di titoli pubblicati ogni anno è facile perdersi: noi cercheremo di trovare dei possibili percorsi di lettura e lo facciamo però in modo molto rilassato molto giocoso. Infatti anche lo studio è molto ludico.

Ci saranno anche degli ospiti?

In ogni puntata avremo un ospite proveniente dal mondo della letteratura, che interverrà però prima di tutto in qualità di lettore appassionato. Posso già anticiparvi il primo ospite: Björn Larsson, l’autore de “La vera storia del pirata Long John Silver”.

Avremo poi anche una serie di lettori esperti, uno in ogni puntata: Andrea Fazioli ci parlerà dei gialli, Moira Bubola porterà la biblioterapia (i libri che ci fanno stare bene), Michele Serra per le graphic novel e Claudio Visintin per la letteratura di viaggio.

C’è tutto un mondo che si muove attorno ai libri. Ci sarà modo di parlarne?

Certamente, avremo anche un servizio più documentaristico. Parleremo di una libreria molto particolare, o di storie di librai che si sono dovuti reinventare. E per finire ci sarà anche una collaborazione con le librerie della Svizzera italiana, che ci daranno i loro consigli tematici. E infine, in modo giocoso, daremo anche uno sconsiglio: cercheremo di identificare quei libri tra le ultime uscite che magari hanno una copertina accattivante ma che per alcune tipologie di persone non sono molto adatti.

Sei una lettrice appassionata. Ci saranno anche i tuoi consigli?

Assolutamente sì, saranno divisi tra “mattoni” e “tramezzini”. I primi sono i libri poderosi ma che si leggono tutti d’un fiato, mentre i secondi, come dice la parola, sono quelli da sbocconcellare tra una pausa e l’altra.

A chi si rivolge il programma?

A tutti. Ai lettori appassionati ma anche a tutti quelli che hanno voglia di ascoltare storie, e a tutti quelli che hanno voglia di divertirsi, di vedere qualcosa di bello, a tutti quelli che ogni tanto si svegliano e pensano “come mi piacerebbe essere da un’altra parte”. Ci sarà spazio per grandi e piccini: con l’angolo del Piccolo Principe si parlerà anche di letteratura per bambini.

Il programma sarà affiancato da altre iniziative, giusto?

Sì, è un progetto multimediale a tutto tondo. È prevista anche una declinazione radiofonica del programma il sabato alle 17:00, condotto da Maria Pia Belloni, una presenza sul sito web della RSI con approfondimenti tematici, e un’attività sui social media. Non mancherà una partecipazione attiva a fiere e festival letterari.

C’è un libro nella tua vita che ha avuto un impatto importante?

Sono legatissima alla figura di Bianca Pitzorno. L’ho intervistata un po’ di anni fa e mi ricordo che era stato bellissimo scoprire che il mio mito d’infanzia è una persona meravigliosa. Adoro anche Jane Austen, perché credo che in lei le ragazze abbiano una voce e possano cambiare il mondo.

Al giorno d’oggi ha ancora senso parlare di libri?

Sì, perché i libri non servono, nel senso che oggi cerchiamo di misurare tutto con i numeri, ma questo non ci basta. Siamo animali che hanno bisogno di storie per dare un senso. Leggere storie ci fa capire chi siamo, perché ci fa capire chi non siamo. È un monito importante, specialmente in tempi difficili.

Cosa ti entusiasma di più di questa nuova avventura?

Ho raccontato Storie per tanti anni ed è stato bellissimo. Ho imparato tantissime cose dai documentari, però avevo proprio il desiderio di poter metterci un po’ più di “cuore” in certi racconti. Leggere non è un’attività passiva, non è qualcosa che ti arriva. Certo, il libro è scritto e la storia è quella. Però la fatica, ma anche la bellezza della lettura, è che il lettore al centro del libro deve fare uno sforzo creativo, immaginativo, incredibile per dar vita a quel mondo.

C’è anche un concorso abbinato. Se tu potessi partecipare, quale libro consiglieresti?

“Um” di Helen Phillips, ed è il primo libro di distopia in cui mi dico wow, ci siamo già dentro. È come se la società digitale in cui già viviamo fosse solo dieci minuti più avanti di noi. Ed è un libro che fa spalancare gli occhi su certi vizi di disattenzione che tutti stiamo coltivando, e lo consiglio a tutti.

 

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