Lunedì 30 giugno parte la nuova edizione del Rompiscatole Home Edition. A guidare i concorrenti in uno studio particolare sarà Nicola Saldanha. Appuntamento dal lunedì al venerdì alle 19:35 su LA 1. Le novità di quest’anno? Ce le siamo fatte raccontare direttamente dal nuovo presentatore.
Nicola, come sta andando questa nuova avventura?
Molto bene! Sono molto contento che la scelta sia ricaduta su di me, e spero che saranno contenti anche i telespettatori.
Quali sono le novità di questa nuova edizione?
Rispetto alla classica giocata del Rompiscatole, a cui eravamo abituati gli anni passati dove c’era un concorrente, o comunque una coppia di concorrenti che giocava insieme in una singola giocata, quest’anno si è deciso di allungare la durata del programma, quindi da nove minuti a diciannove. Prima c’è una semifinale, dove si sfidano due concorrenti, uno contro l’altro. Arriva in finale chi impiega meno indizi a risolvere la classica giocata. Questa novità ha reso il gioco estremamente veloce e dinamico. La modalità di vincita e il montepremi rimangono invece invariati.
Anche in questa edizione i concorrenti saranno collegati da casa?
Sì esatto. La necessità era nata durante la pandemia, ma poi è stato notato che il format funzionava e piaceva, e quindi è stato mantenuto e anzi, è diventato un punto di forza del programma. Trovo che sia una cosa bellissima, perché di fatto entri a casa delle persone, vedi cosa hanno sullo sfondo, magari passa dietro la nonna che non vuole farsi vedere, o il gatto. Rende tutto più spontaneo e reale.
Raccontaci dello studio…
In questa edizione lo studio è quello del Peo, che secondo me contribuisce a mettere a proprio agio anche chi gioca, perché è un ambiente che tutti conoscono, tutti almeno una volta abbiamo fatto colazione lì dentro, con il Peo.
Il Peo come ha preso questa “invasione” di casa sua?
Ovviamente abbiamo dovuto chiedergli il permesso di lasciarci casa sua tutte le sere. Lui ne approfitta un po’, perché mi lascia dei lavori da fare, cose da mettere a posto, ma io, siccome sono una persona molto ordinata, lo faccio anche volentieri. Il Peo sarà comunque presente, ci manda dei messaggi vocali, vuole sincerarsi che tutto sia in ordine, vuole giocare anche lui con noi, per cui è contento.
Come ti stai trovando nel ruolo di conduttore di questo programma?
Mi sto trovando molto bene. Ho ricevuto un sacco di consigli da tutto il gruppo di lavoro che sta dietro al quiz, ma anche dai colleghi di altri programmi. Il gioco è super concentrato, quindi magari alcune cose non sono riuscito a metterle in pratica, però ho preso veramente spunto da tutti. Avevo già fatto il conduttore televisivo qualche anno fa con il programma Sei Centro, ma questa è la mia prima esperienza con una conduzione in studio. Ma rispetto a Sei Centro mi sento molto più tranquillo, più sicuro, anche se devo ammettere che c’era comunque un po’ di ansia e agitazione, ma sono più consapevole, sicuramente anche grazie a tutti gli anni di radio.
Come ti trovi nel passare dalla radio alla tv?
Penso che la radio sia una scuola ottima per la televisione. La radio insegna tanto ad improvvisare, ti aiuta a gestire l’ansia, l’agitazione, e soprattutto mi ha aiutato molto col parlato, a saper intervenire quando è necessario, ma anche a saper quando stare zitto.
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