Le segnalazioni

Il cane dei vicini

"Il cane dei vicini abbaia per ore tutti i giorni. Cosa possiamo fare?" L'avvocato risponde.

  • 12 October 2018, 22:38
  • PUNTO DI DOMANDA

Il cane dei vicini | Punto di domanda

RSI Le segnalazioni 12.10.2018, 23:14

Igor e Joan: “Il cane dei vicini ci sta logorando: abbaia per ore, tutti i giorni. Abbiamo segnalato e scritto a vicini, amministrazione, polizia e veterinario cantonale. Non cambia niente. Cos’altro possiamo fare?”

Cari Igor e Joan,

Di principio è buona regola cercare per prima cosa una soluzione bonale della controversia, parlando con il proprietario del cane e cercando di individuare una soluzione condivisa.

In linea generale comunque, qualora non fosse possibile raggiungere un’intesa, avete due piani sui quali potete muovervi, ossia quello del diritto pubblico e quello del diritto civile.

Diritto pubblico

Nel nostro ordinamento giuridico la competenza per l’esercizio delle funzioni di polizia locale, in particolare per quanto attiene al mantenimento dell’ordine e della tranquillità, è attribuita ai Municipi. Per la repressione dei rumori molesti ed inutili fanno dunque in primo luogo stato i regolamenti e le ordinanze emanate nei singoli Comuni.

Il primo punto di partenza è dunque quello di verificare cosa prevedano concretamente le norme in vigore nel vostro Comune. Molti Comuni hanno disposizioni che permettono al Municipio di ordinare l’allontanamento di animali che sono all’origine di gravi e ripetute molestie alla quiete pubblica.

Per poter determinare concretamente l’entità, la durata e la frequenza della molestia occorrerebbe disporre di dati oggettivi e dunque sarebbe opportuno predisporre una misurazione su di un periodo prolungato da parte di un perito.

Il Municipio a questo punto potrebbe essere chiamato ad esprimersi con una decisione formale sulle misure da intraprendere, rispettivamente, sulla richiesta di allontanamento dell’animale. A entrambe le parti sarebbe poi data la possibilità di ricorrere, nel caso in cui non dovessero ritenere corretta la decisione dell’autorità comunale.

Diritto civile

Il Codice civile prevede che sono vietati l’inquinamento dell’aria, i cattivi odori, i rumori, i suoni, li scotimenti, le radiazioni e la privazione di insolazione o di luce diurna che sono di danno ai vicini e non sono giustificati dalla situazione e destinazione dei fondi o dall’uso locale (art. 684 cpv. 2 CC).

Anche le norme applicabili al contratto di locazione prevedono esplicitamente che il conduttore di un immobile deve usare riguardo verso gli abitanti della casa e verso i vicini.

In generale, esiste dunque un obbligo di evitare qualsiasi eccesso di rumore. Ognuno dovrebbe adottare tutte le misure necessarie per non disturbare la tranquillità̀ né sulla pubblica via né nel vicinato.

Il proprietario di un cane dovrebbe prendere, dal canto suo, le precauzioni necessarie perché́ il suo animale non disturbi la tranquillità̀ abbaiando.

Nel caso concreto, dopo aver chiarito se Joan e Igor e il detentore del cane vivono nello stesso immobile, sarebbe opportuno verificare e sapere se il regolamento dell’immobile consente di tenere animali domestici.

Ammettendo che ciò sia il caso e partendo dal presupposto che dialogo e segnalazioni all’amministrazione sembrerebbero non aver portato ai risultati sperati, a livello civile, Joan e Igor potrebbero adire le vie legali presentando un’azione civile al Giudice chiedendo la cessazione della “molestia” (art. 679 e 684 CC). Occorre però renderli attenti che, considerato come il cane abbai durante il giorno e non durante la notte, non è detto che il Giudice consideri tale rumore un “eccesso pregiudizievole alla proprietà del vicino”. Il Giudice è infatti tenuto a stabilire il limite di tolleranza dei vicini, sulla base di criteri oggettivi e non soggettivi. Anche in questo caso sarebbe importante poter disporre di una perizia sull’effettiva entità, durata e frequenza della molestia. Se il Giudice deciderà di dare ragione a Igor e Joan, il proprietario del cane sarà tenuto a prendere le necessarie misure per porre fine al disturbo.

Avv. Gianluca Padlina, vicepresidente dell'Ordine degli avvocati

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