Rete Due

Note di regia e composizione

TEEN DANTE - Farei parlando innamorar la gente

  • 4 giugno 2015, 14:56
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Perché un musical

Forma di spettacolo tra le più amate, è il linguaggio ideale per rappresentare le vicende del diciottenne Alighieri. Musica e canzoni fanno volare la storia al di là del tempo per trasmettere emozioni forti, sorprendendo e coinvolgendo il pubblico.

Nota di Mariella Zanetti – regista, autrice e paroliera

Teen Dante è un adolescente che compie 750 anni.

Il musical non ricostruisce la vita del giovane Dante e non l’attualizza. La trasforma attraverso l’immaginazione, creando così un rapporto tra le vicende storico letterarie e le dinamiche, le situazioni, gli stati d’animo che non sono mai mutati nel tempo. Nel tempo lo spettacolo resta sospeso, astratto, sognato.

Le scene si susseguono entrando una nell’altra in una unità di luogo.

Le luci hanno un’importanza fondamentale per creare atmosfere di pura suggestione.

L’impianto scenografico è un semplice gioco di pedane triangolari di vari spessori e dimensioni che si incastrano e sovrappongono tra loro in modo asimmetrico.

Elementi scenografici, parterre e sfondo sono neri.

Nota di Giovanni Santini, compositore

Le musiche per questo spettacolo non vogliono in alcun modo seguire criteri filologici: la musica del tempo di Dante è troppo lontana dalla sensibilità moderna.

Questo musical si presenta a un vasto e differenziato pubblico e non a una ristretta cerchia di persone musicalmente specializzate: un prodotto di qualità, raffinato e popolare.

Si è cercato uno stile diversificato attraverso l'ispirazione a generi diversi, come il pop, il rock, il jazz, il quartetto classico, pur mantenendo al tempo stesso una forte coesione interna. Nello sviluppo delle canzoni che riprendono integralmente i sonetti di Dante e degli stilnovisti, in particolare, si distinguono un’ispirazione rock e la mediazione con modalità di stampo medievale attraverso (forzate) similitudini di natura armonica e melodica che possono essere riscontrate nei due diversi stili. All'estremo opposto si ha una forte ispirazione classica, con l'utilizzo del quartetto d'archi, per alcune scene d'amore. Tutto il resto delle musiche vive tra questi due estremi.

Ci si muove all’interno di questa contrapposizione, storicamente insostenibile e filologicamente insensata, proprio poiché non si propone una versione storicamente credibile della giovinezza di Dante, né una sua attualizzazione, bensì una dimensione fuori dallo spazio e dal tempo in cui la figura di Dante viene avvicinata, variata e per certi versi ricreata, senza mai perdere un forte senso di rispetto.

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