L’intelligenza artificiale generativa, in particolare ChatGPT, sta diventando un inaspettato confidente per milioni di persone, che la usano per esplorare le proprie emozioni e cercare supporto, anche in assenza di un terapeuta. Questa tendenza solleva interrogativi cruciali sul ruolo dell’IA nella salute mentale, richiedendo un confronto serio e documentato sulle opportunità e i rischi di affidare a un algoritmo le nostre confidenze più intime. Ne abbiamo parlato con Maria Luisa Onor, Medico Psichiatra presso la cinica Santa Croce a Orselina.
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