A cent’anni dalla nascita, il dossier curato da Lou Lepori rende omaggio a uno dei più grandi filosofi del Novecento, Gilles Deleuze: il suo maestro e amico Michel Foucault aveva infatti dichiarato già nel 1970 un giorno, forse, il nuovo secolo sarà deleuziano. A quarant’anni dalla morte, avvenuta nel 1995, appare singolare il destino di questo pensatore, raffinatissimo esegeta della tradizione filosofica occidentale, ma amato soprattutto da artisti e artiste, citato per le sue intuizioni e i suoi concetti innovativi (come il rizoma, i millepiani, la nomadologia: tutti termini che torneranno spesso nella nostra settimana), che ne fanno una sorta di artista del concetto, un filosofo-creatore in costante dialogo con tutte le arti (in particolare con il cinema e la letteratura), con la psichiatria e l’antropologia. Insomma, un filosofo pop che stende la sua ombra ben oltre le stanze dell’accademia.
Ultimo appuntamento con il dossier Pop Deleuze, dedicato all’irriverente filosofo francese. Quando venne pubblicato nel 1970, l’Anti-Edipo di Deleuze e Guattari, nonostante il linguaggio ostico ebbe un grande successo di pubblico. Oggi torniamo su quel libro, ricordando però che faceva parte di un dittico, intitolato Capitalismo e Schizofrenia, scritto sempre a quattro mani con lo psichiatra Felix Guattari, che trovò la sua conclusione nel 1980 con la pubblicazione di Millepiani. Un libro meno famoso, ma ugualmente importante. Come precisa Tiziana Villani, scrittrice e filosofa che ha fondato e dirige la rivista che porta il nome di questo libro deleuziano, cioè proprio Millepiani.
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