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“Io sono ancora qui”

Cinema e letteratura per rompere l’oblio sulla dittatura brasiliana

  • 05.03.2025
  • 21 min
  • Cristina Artoni
  • iStock
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L’Oscar per il miglior film straniero è stato assegnato al lavoro del regista brasiliano Walter Salles Io sono ancora qui. Il film, raccontando la storia della famiglia del deputato laburista Rubens Paiva torturato e ucciso dai militari, torna con decisione sul Brasile degli anni della dittatura.

Walter Salles ha detto a proposito della genesi del film: «Per la prima volta, grazie al libro di Marcelo Rubens Paiva, la storia delle persone torturate, uccise e fatte sparire dalla dittatura brasiliana veniva raccontata dalla prospettiva di chi era rimasto».

Noi proviamo a capire come la cultura brasiliana abbia saputo, nel tempo, fare i conti con i tanti anni di dittatura, una delle meno conosciute dell’America latina. Ne abbiamo parlato con Claudiléia Lemes Dias, scrittrice e saggista brasiliana che oggi vive in Italia e con Giorgio De Marchis, professore ordinario in Letterature portoghese e brasiliana presso l’Università Roma Tre.

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