Di alcuni scrittori si conosce la leggendaria ritrosia nell’esporsi al pubblico, nel frequentare i “salotti” (pensiamo per esempio a Italo Calvino): Truman Capote fa esattamente l’opposto.
Fra gli scrittori più importanti della letteratura americana del 20esimo secolo, sceneggiatore, drammaturgo e attore, Capote non fu celebre “solo” per aver inventato un genere letterario (le etichette qui si sprecano, romanzo verità, non-fiction novel), ma anche per la sua personalità carismatica, provocatoria, smaniosa di riflettori, e che, in effetti, lo portò a occupare il centro della vita mondana newyorkese degli anni ‘60. Proprio in questi giorni si sta parlando molto dell’uscita della seconda stagione di Feud: Capote vs The Swans, la serie creata fra gli altri da Ryan Murphy, e che vede come regista Gus Van Sant.
Di Capote parliamo con Marina Caramella, traduttrice che si è occupata molto di letteratura americana e canadese; e con il critico cinematografico Antonello Catacchio.
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