Con Anahì Traversi - Alma, Margherita Coldesina – Receptionist, Massimiliano Zampetti – regista, Matteo Ongaro - Tecnico
Presa del suono editing e sonorizzazione: Thomas Chiesa
Produzione Francesca Giorzi
Alma è una giovane attrice che affronta per la prima volta un provino radiofonico. Non sapendo cosa l’aspetta, né chi incontrerà, si esercita a casa registrando la propria voce con un piccolo apparecchio tascabile. Ha paura di riascoltarsi, perché non ha ancora familiarità con il suono della sua voce registrata e teme di percepirne solo il tono nasale che associa a tutta la famiglia da parte di padre. La frustrazione di Alma nasce dall’incapacità di presentarsi con una voce autentica e parole convincenti. Dopo innumerevoli tentativi, riesce solo a definirsi così: Mi chiamo Alma. Non so se ho una bella voce. Sono qui perché, a volte, si arriva per caso alle cose. Ho portato con me dei testi da leggere e una canzone. Alma non reciterà e nemmeno canterà. Si troverà, invece, a raccontare — o forse evocare — un ricordo, in cui la radio funge da innesco narrativo per comprendere che non è per caso che si trova in uno studio radiofonico. O forse è il caso ad averla portata lì.
A teatro s’impara a vedere l’invisibile per mostrarlo. In radio, si impara ad ascoltare il silenzio prima di raccontare storie, perché è lì che troviamo tutti i suoni del mondo.
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