Domenica in scena

Deepwater Horizon

Originale radiofonico di Claudio Di Manao

La piattoforma in fiamme era di proprietà della Transocean basata a Zugo

Domenica 21 gennaio 2023 alle 17.35

Con Claudio Moneta, Emanuele Santoro, Jasmin Laurenti, Anna Galante Margherita Coldesina, Matteo Carassini, Luca Maciacchini, Diego Pitruzzella

Tecnico: Juri Ruspini

Regia Flavio Stroppini

(PROD RSI 2020)

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  • Deepwater

    Domenica in scena 07.03.2021, 18:35

L’incidente alla Deepwater Horizon, avvenuto ad aprile del 2010 nel Golfo del Messico, è stato il più grave disastro ambientale dopo Chernobyl. La piattaforma di trivellazione esplose e s’incendiò uccidendo undici persone. La bocca del pozzo, a 1500 metri sott’acqua, continuò ad eruttare petrolio. Milioni di barili di greggio finirono in mare, distruggendo centinaia di chilometri di coste, milioni di esseri marini e la salute di intere popolazioni costiere.

Frank è un esperto pilota di ROV, sottomarino a comando remoto. Il suo compito è chiudere la bocca del pozzo. È un dipendente della compagnia petrolifera e ora si trova a fronteggiare, con i suoi nervi, un’apocalisse della quale è testimone oculare. Ma lui e gli altri esperti sono solo dei componenti di un gigantesco ingranaggio che fattura la metà del PIL svizzero. Di questa macchina s’indovina solo il dilemma. È quello della capra e dei cavoli: come salvare il mare e il giacimento insieme?

Frank è un personaggio immaginario e il suo, come il mio, è uno sguardo diverso sul mondo marino. Come subacqueo professionista ho avuto il privilegio di osservare ogni giorno il mare sotto la sua superficie, e d’innamorarmene. Qui mi sono messo nei panni di un insider che attraverso gli occhi delle telecamere vedeva cosa stava succedendo lì sotto, trovandosi suo malgrado faccia a faccia con l’umana tossicodipendenza da combustibili fossili. Ha sogni e speranze, il nostro Frank, ma uno dei suoi sogni è ora in bilico. Anzi, è nelle sue mani. La ricostruzione è aderente alla realtà dei fatti. Viene dalla catasta di informazioni e ricerche che avevo raccolto per scrivere articoli e approfondimenti sul disastro. Da quella mole di dati e testimonianze sentivo gridare una storia. Era la storia di ognuno di noi davanti allo scempio ambientale, la storia di chi alla fine ne sopporta le conseguenze sulle sue spalle ovunque si trovi perché il mare, come l’aria, non ha confini.

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