Tags: Prosa RSI, Don Pablo, Guido piccoli
A venti anni dalla sua morte, Pablo Escobar è ancora il bandito più famoso del mondo. Forse più di Al Capone. Colui che veniva chiamato “El Patrón” è stato il leader di un esercito di sicari responsabile di migliaia d’omicidi, molti dei quali “eccellenti” (anche di ministri e candidati presidenziali). E di attentati terrificanti come ad un aereo di linea con 107 passeggeri o alla sede centrale della polizia segreta a Bogotà, che provocò una novantina di vittime. Ma don Pablo era anche il capo del cartello che, prima di tutte le mafie, fece della cocaina un business internazionale straordinario. E diventò il nemico numero uno soprattutto del governo americano (che arrivò a paragonarlo ad Hitler) e di tutte le sue polizie, dalla CIA all’FBI e la DEA. Per i disperati sudamericani era però un mecenate e un geniale affarista, ammirato perché da figlio di un contadino e di una maestra rurale fu capace di entrare nell’Olimpo dei dieci uomini più ricchi del mondo, secondo le riviste Forbes e Fortune. Una figura complessa e di carisma, tanto da essere eletto deputato al parlamento colombiano nelle fila del partito liberale. Escobar fu anche un figlio-padre e sposo, tanto affettuoso da immolarsi per salvare i suoi cari. Le quattro puntate di “Don Pablo”, scritto e diretto da Guido Piccoli con la collaborazione audio di Angelo Sanvido, raccontano i suoi ultimi due anni di vita, utilizzando i suoni originali delle tv e radio colombiane dell’epoca, le musiche preferite dal capo narcos e il repertorio di rumori della guerra urbana. Tra gli interpreti principali Claudio Moneta, Giulia Lazzarini e Franco Graziosi.
Gallery image
Scopri la serie
https://www.rsi.ch/s/703594