Dino Campana
Domenica in scena

Tienimi le mani

Epistolari di Sibilla Alerano e Dino Campana

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  • 3.3.2024
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Di lei, apprezzata e già famosa scrittrice, l’inquieto poeta conosce solo i pettegolezzi sulle sue ripetute storie d’amore. Vivono un incontro straordinario, come le lettere che i due amanti si scrivono incessantemente, bruciati da una passione travolgente. “Paure, tenerezze, tradimenti e ricongiungimenti, botte e minacce, miseria e malattia” segnano le tappe di un viaggio esaltante, tormentato dalla gelosia, sotto il cielo cupo della grande guerra, dal 1916 al 1918. Sibilla, primo ed ultimo amore per Dino, si distaccherà da lui a poco a poco, vedendosi impotente a guarirlo. Dino sprofonderà in uno sperdimento ad un tempo estatico e psicotico nel manicomio di Castel Pulci.

Chi sono Sibilla Aleramo e Dino Campana
Sibilla Aleramo, pseudonimo di Rina Faccio, nasce ad Alessandria nel 1876. Sin dagli esordi, con il romanzo Una donna (1906), si afferma come scrittrice dalla forte personalità. Più giovane di 9 anni, Dino Campana nasce nel 1885 a Marradi, ed ha una vita particolarmente travagliata, fra viaggi, vagabondaggi e ricoveri in cliniche psichiatriche. Oggi si riconosce l’autore di Canti Orfici (1914) come una delle più grandi voci della poesia italiana del Novecento. Muore a Castel Pulci nel 1932. Sibilla si spegne a Roma nel 1960.

Rete Due, domenica 3 marzo 2024, ore 17:35

Con Marisa Fabbri e Antonio Zanoletti
Drammaturgia e regia: Fabio Battistini

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