La passione per il marito Filippo il Bello, la gelosia che la porta alla pazzia: così appare nell’immaginario popolare la figura di Giovanna la Pazza nata a Toledo nel 1479 e morta in prigionia nel monastero castello di Tordesillas, confinata lì dal padre Ferdinando d’Aragona che la considerava affetta da demenza. O che forse voleva semplicemente allontanarla dal potere. Comunque una ribelle, forse semplicemente vittima del suo carattere indipendente inviso alla corte della monarchia. Madre dell’imperatore Carlo V, Juana la Loca è agli antipodi della cognata, Margherita d’Asburgo, figlia dell’imperatore Massimiliano I, pure donna di potere, colta, illuminata, autoritaria, una donna che sa inserirsi nelle dinamiche di potere e di genere dell’epoca e che si occupò dei nipoti, tra cui il futuro Carlo V. Margherita d’Austria a cui tra l’altro va il merito di aver messo fine, con il tratto di Cambrai alla guerra tra Carlo V e Francesco I, un trattato che pose le basi per la dominazione spagnola dell’Italia. "Geronimo" mette a confronto queste due donne di inizio Rinascimento con la studiosa Sonia Merli, incontrata da Roberto Antonini al Festival del medioevo di Gubbio.
Libri presenti nel catalogo del Sistema bibliotecario ticinese (Sbt)
Brandi, Karl. Carlo V. Torino: Einaudi, 2001 – e altre edizioni
Ferri, Edgarda. Giovanna la Pazza : una regina ribelle nella Spagna dell'Inquisizione. Milano: Mondadori, 2017
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