iStock-Uomo di Neanderthal, Cibo, 2015, Adulto, Animale
Geronimo

Il primo europeo

di Claudio Visentin

  • 21.05.2018
  • 22 min
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Per un tempo lunghissimo, oltre trecentomila anni, l’uomo di Neanderthal ha popolato il nostro continente, lottando tenacemente contro il clima rigido delle età glaciali. Eppure è stato spesso considerato un antenato imbarazzante. Nell’immagine popolare infatti è raffigurato come un ominide massiccio, ottuso e animalesco: un bruto insomma. Meglio allora identificarsi con il più raffinato e longilineo Homo sapiens, giunto dall’Africa circa quarantamila anni fa.

Il recente, impetuoso sviluppo degli studi ha rimesso in discussione molte convinzioni e smascherato pregiudizi, anche grazie all’utilizzo di innovative tecniche di ricerca. Tra gli studiosi impegnati in prima fila in questo profondo ripensamento dell’uomo di Neanderthal c’è un’italiana, la paleoantropologa Silvana Condemi.

Col suo aiuto, dopo aver raccontato la vita quotidiana dei Neanderthal, affronteremo la questione oggi maggiormente discussa e tuttora avvolta nel mistero, ovvero la loro rapida scomparsa dalla scena storica nell’arco di soli cinquemila anni: con una sorprendente rivelazione finale…

Silvana Condemi, François Savatier - "Mio caro Neandertal" - Bollati-Boringhieri Editore

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