Edifici residenziali danneggiati a seguito di un'esplosione, durante l'invasione russa dell'Ucraina, a Mariupol, in Ucraina, il 14 marzo 2022
Geronimo

Nazionalismi e conflitti dopo la fine della guerra fredda

di Brigitte Schwarz

  • Reuters
  • 30.5.2022
  • 21 min
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  • Scienze umane e sociali

Dietro all’aggressione militare della Russia di Putin contro l’Ucraina si nasconde un nazionalismo nuovo di tipo neo imperiale. Ma i nazionalismi non sono un fenomeno della contemporaneità: esistono dall’affermazione degli Stati nazionali e hanno avuto un ruolo diverso nelle epoche storiche differenti. Nell’Ottocento il nazionalismo è coinciso in gran parte con il patriottismo e con la lotta per l’indipendenza e l’unità nazionale di alcuni popoli (Grecia, Germania, Italia). Nella prima metà del Novecento è stato alla base delle due guerre mondiali. Dopo o la fine della guerra fredda, che per quarant’anni aveva congelato tutti gli altri conflitti, e con il crollo del blocco sovietico nell’89, nei paesi ex comunisti si sviluppano forme di nazionalismo fortemente identitario. Interrogarsi sulle tipologie di nazionalismi che sono oggi presenti, può permettere di comprendere la tipicità dei conflitti di questo secolo e di quelli a noi più vicini. Ne parliamo con lo storico Marcello Flores, tra i curatori della "Storia della Shoah" e di "Diritti umani. Cultura dei diritti e dignità della persona nell’epoca della globalizzazione", entrambi editi da UTET. I suoi ultimi libri sono: "Il genocidio e Cattiva memoria. Perché è difficile fare i conti con la storia" (Il Mulino); "Il vento della rivoluzione. La nascita del Partito comunista italiano" (con Giovanni Gozzini, (Laterza).

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