Werner Weick e gli occhiali di Gandhi

di Cristina Foglia

Tutto è iniziato nel 1984 con un servizio per la TSI, allora si chiamava così: il ritratto di un anziano avvocato zurighese di nome Wladimir Rosenbaum che, privato del diritto di esercitare, aveva aperto una bottega di antiquario di fronte al Municipio di Ascona. Era stato testimone di tempi esaltanti e avventurosi, accanto a esuli come Ignazio Silone, a figure come Carl Gustav Jung o Elias Canetti, per non parlare della sua bella e brillante moglie, la pianista e psicoanalista Aline Valangin, con cui aveva preso casa a Comologno, in Onsernone. Werner Weick, giornalista e regista ne fece un documentario che aprì la strada a numerosi incontri con altri personaggi di grande valore morale e spirituale, da Vandana Shiva a Raimon Panikkar, da Max Picard a Thomas Berry, a Elémire Zolla.
La serie di 50 documentari "il filo d'oro" è il frutto di questi incontri. L'ultima edizione del Torino Film Festival ha reso omaggio a Werner Weick con la proiezione di quindici filmati e lo ha designato testimonial del premio Irenea "Gli occhiali di Gandhi, un cinema per la pace". In questa puntata di Geronimo Spettacoli Werner Weick parla del suo lavoro e dei suoi incontri.
 
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