“Intorno a me” di Gabriele Mirabassi, Promu Label (dettaglio di copertina)
La Recensione

“Intorno a me”

Un clarinetto che si guarda intorno

  • Ieri
  • 15 min
  • Giordano Montecchi
  • promu.it
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Esagerando, ma non tanto, si potrebbe dire che l’affermazione del clarinetto (fine ‘700) è nella storia dell’orchestra altrettanto importante quanto l’avvento del pianoforte nella musica da camera e per tastiera. Tra Classicismo e Romanticismo, il clarinetto, soprattutto grazie a Mozart, Weber e poi Brahms, è stato incoronato re dei legni, soppiantando flauti, oboi, fagotti. Gabriele Mirabassi è uno dei migliori clarinettisti italiani, e di sicuro il più versatile e abile a scavalcare e ingarbugliare i confini fra generi musicali diversi. Intorno a me. edito da Promu Label, è il suo album più recente. Questo titolo autoreferenziale è in realtà per varie ragioni autobiografico. Ce lo spiega lui stesso, quasi come una confessione, nelle note di commento al disco. Musicista inquieto, stilisticamente girovago, come clarinettista Mirabassi sa bene che il repertorio solistico di questo strumento è privilegiato rispetto agli altri legni. Per un solista, la via maestra in genere è dedicarsi al proprio strumento e al suo repertorio, facendone il fine della propria attività artistica. Invece, confessa Mirabassi, «Non sono mai riuscito a fare del clarinetto un fine». E quindi a confinarsi per così dire in un recinto di pagine fra cui una manciata di capolavori assoluti e, poi a discendere, diverse belle pagine, ma soprattutto tantissime composizioni dimenticabili che in fin dei conti piacciono solo a chi quello strumento lo suona. Per il nostro, il clarinetto è piuttosto uno strumento per fare musica tout court, che parli a tutti. Ecco quindi il suo Wandern, ed ecco questo album con quattro recenti composizioni per clarinetto e archi mai uscite su disco, quattro “concerti” (idealmente se non letteralmente). Sono pagine firmate da quattro compositori molto diversi fra loro per formazione e ambito di attività ma tutti “complici” di Mirabassi nelle sue scorrerie: Germano Mazzocchetti, Marcello Fera, Pietro Leveratto e lo stesso Mirabassi.

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