Armide, tragédie en musique in un prologo e 5 atti ha visto protagonisti alla parigina Opéra Comique per 5 recite, dal 17 al 25 giugno, Les Talens Lyriques guidati da Christophe Rousset. Nella loro lettura il capolavoro di Jean-Baptiste Lully, su libretto di Philippe Quinault da La Gerusalemme liberata di Torquato Tasso, rappresentato per la prima volta il 15 febbraio 1686 dall’Académie Royale de Musique, ha rivisto una splendida luce. La parte musicale ha infatti efficacemente restituito alla scrittura poesia, eleganza e danzante leggerezza che le sono proprie. Al loro culmine nella celebre “passacaille du cinquième acte”. Le voci dei protagonisti sono quelle di Ambroisine Bré, nel ruolo del titolo, e Cyrille Dubois, in quello di Renaud. La mise en scène, essenziale e minimalista, affidata all’attrice e regista di origine svizzera, Lilo Baur, si è rivelata particolarmente persuasiva. Un unico elemento scenico, un possente albero secolare. Imperturbabile presenza attorno a cui si alternano i colori dell’umano sentire. Tormenti e moti dell’anima, amore, odio, vendetta, gloria. Forze indomabili che governano animi e cuori. E la danza - in un continuo movimento sinuoso di corpi che disegnano i cambi scena - ritrova il suo ruolo centrale. Successo di critica e di pubblico per una produzione all’insegna della finesse, di cui ho potuto seguire la recita pomeridiana del 23 giugno così come quella conclusiva serale, sold out, del 25 giugno.
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