La splendida Grosse Tonhalle - fiore all’occhiello dello storico e monumentale edificio vista lago recentemente rinnovato da cui prende il nome - ha accolto il 2 febbraio, in replica il 3, un importante Concerto della Tonhalle-Orchester Zürich che segna per Paavo Järvi l’inizio del ciclo dedicato alle sinfonie di Gustav Mahler. In programma il Concerto in do maggiore per oboe e orchestra KV 314, di Wolfgang Amadeus Mozart, solista Cristina Gómez Godoy, e la Sinfonia n. 5 in do diesis minore di Gustav Mahler, sul podio Paavo Järvi. Il tempo di Mahler è arrivato. Anche per l’orchestra di Zurigo. «Per me Mahler riassume tutta la storia della musica che lo ha preceduto. Molti lo hanno riconosciuto, Leonard Bernstein è stato probabilmente il primo a dirlo. Mahler è stato forse davvero l’ultimo grande sinfonista. Potremmo parlare di Shostakovich, di Prokofiev. E ovviamente ce ne sono altri, non voglio negare loro nulla. Ma questo tipo di tradizione sinfonica nel mondo di lingua tedesca finì con Mahler. Anche se la parola “fine” non è proprio adatta: dopo un’esecuzione della musica di Mahler ho sempre la sensazione che potrebbe esserci un altro passo avanti, che si potrebbe esplorare un altro livello - questa sensazione mi accompagna da 15 anni, da quando ho eseguito per la prima volta un ciclo di Mahler a Francoforte. Ora con la Tonhalle-Orchester Zürich ho al mio fianco musicisti che possono davvero fare questo passo. Capiscono questo tipo di profondità e virtuosismo e possono quindi “addentrarsi” nel mondo interiore di Mahler», così si pronuncia a proposito di questa nuova rilevante intrapresa Järvi, direttore musicale della compagine orchestrale svizzera dal 2019 - il cui incarico è rinnovato fino al 2029.
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