JazzMi
La Recensione

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La nona edizione del festival milanese è sempre più aperta alle nuove frontiere del jazz

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  • 06.11.2024
  • 24 min
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Di: Ayroldi Alceste  

Milano si conferma ancora una volta come fulcro internazionale del jazz. Con una storia radicata nel genere e uno sguardo costantemente rivolto al futuro, la città celebra la sua ricca tradizione jazzistica e il suo impegno verso l’innovazione musicale.

Un festival che occupa ben 28 giorni di attività concertistiche, workshop, masterclass, mostre, laboratori e quant’altro, con musicisti di caratura internazionale, affiancati da rising stars. Club, teatri, spazi alternativi: tutta Milano accoglie l’ondata di jazz (e non solo) programmata da Luciano Linzi e Titti Santini, direttori artistici della rassegna e prodotto da Ponderosa Music & Art Triennale Milano Teatro, l’associazione Jazzmi e in collaborazione con il Blue Note di Milano. Gli ospiti? Da Kamasi Washington a Pat Metheny, da Mike Stern ai Moor Mother, da Billy Cobham a Taylor Eigsti, da Dave Weckl a Peter Erskine, ma anche Alabaster DePlume, Bette Smith, Yellowstraps, Spyro Gyra e tantissimi altri.

La peculiarità di questo festival è sicuramente nello spazio temporale: quattro settimane intense di appuntamenti; nonché quella di essere un volano nella divulgazione del jazz e di mettere insieme un pubblico sempre più vasto: non fatto solo di appassionati jazzofili, ma anche di giovani curiosi.

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