Il primo incontro di Corrado Augias con la musica risale alla giovinezza, quando ascoltò la Sesta Sinfonia di Beethoven, la “Pastorale”. Quel momento ha segnato l’inizio di un rapporto profondo e duraturo con la musica, arricchito dalle numerose trasmissioni realizzate per la RAI e più di recente per LA7. Questa “lunga storia d’amore” confluisce oggi nel libro La musica per me (Einaudi), un lavoro di natura “impressionistica” – scrive l’autore – che “intende dare solo degli spunti, invitare chi vorrà farlo a proseguire”. La modestia di chi in realtà conosce assai bene la grammatica dei suoni si sposa - com’è nello stile del grande giornalista e intellettuale - alla sobrietà dei toni, allo spirito critico, alla facilità di scrittura e alla costruzione drammatica del racconto: qualità che si apprezzano nella vasta produzione multimediale di un highlander della cultura italiana, a cui i 90 anni sembrano non pesare affatto, visto l’entusiasmo con cui ha deciso di condividere con i lettori le proprie passioni musicali. Nel mondo anglosassone libri come questo sono moneta corrente, spesso dei bestseller. Da noi si fa fatica, un po’ per la scarsa propensione alla lettura degli italiani (i dati dell’editoria sono deprimenti, specie se parliamo di saggistica) un po’ per il divario ancora enorme tra erudizione e banalizzazione, che penalizza la zona di mezzo. La narrazione consiste in una ventina di capitoli monografici, da Beethoven all’opera lirica (Mozart, Rossini, Verdi e Puccini), da Bach al Mozart strumentale, da Chopin a Mahler, da Cajkovskij e la grande anima russa, a Respighi e la Roma di D’Annunzio. E ancora: La Sinfonia del Nuovo Mondo, Stravinsky, Gershwin, fino a toccare l’avanguardia del secondo Novecento. Il tutto è arricchito da sottili osservazioni sulla vita musicale e sul pubblico intrecciate alle biografie dei protagonisti, mentre sullo sfondo affiorano le vicende storiche che hanno contribuito a plasmare il clima culturale in cui le opere hanno potuto nascere. La musica per me andrebbe adottato in aggiunta ai manuali istituzionali, ovunque s’insegni musica e non solo: è un’opera divulgativa di alto livello, capace di coniugare competenza, passione e chiarezza, trasformando ogni lettore in un ascoltatore più consapevole anche grazie ai numerosi suggerimenti d’ascolto che rimandano alla Rete piuttosto che a supporti fisici di difficile reperimento.
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