Alcuni personaggi nascono una volta sola. Sono unici, irripetibili, sono forieri d'altri tempi. Sicuramente lo è stato Alexander von Humboldt, naturalista, esploratore e botanico tedesco dalla vita piena e longeva. Nato il 14 settembre del 1769, l'anno prossimo cade il centenario dalla nascita, è vissuto fino all'età di 90 anni, dunque fino al 1859.
A riscoprirlo e a raccontarne la grandezza umana e scientifica ma anche le debolezze e gli spigoli, i lati inediti, è il giornalista tedesco Rüdiger Schaper. Penna del quotidiano berlinese Tagesspiegel, critico teatrale e scrittore, ha pubblicato quest'anno con l'editore tedesco Siedler la biografia dal titolo “Alexander von Humboldt. Der Preusse und die neuen Welten“ (Alexander von Humboldt il prussiano e i nuovi mondi).
Una delle debolezze che ne mette in luce è la sua vecchiaia e la condizione economica mutata, la biografia, infatti, inizia così «Alexander von Humboldt ha 57 anni, è conosciuto in tutto il mondo, è al verde e deve fare ritorno a Berlino». Le sue spedizioni in Sudamerica, negli Stati Uniti, in Asia centrale, la sua vita tra Berlino e Parigi, tutto negli anni ha inciso pesantemente sulle sue ricchezze.
E se questo è un lato interessante e poco conosciuto, ce ne sono molti altri che Schaper ci racconta, ad esempio la giovane vita berlinese dei fratelli Humboldt, Alexander e Wilhelm e la loro amicizia con Schiller e Goethe. Goethe lo adorava, Schiller invece aveva una pessima opinione di Alexander, prediligeva Wilhelm, che sarebbe poi diventato l'intellettuale e statista prussiano che tutti conosciamo.
Quella di Rüdiger Schaper è una biografia tutta da leggere, per l'umanità, la ricchezza di dettagli e la confidenza del giornalista con il personaggio, ricorda un album di famiglia. Noi, intanto, in questa puntata di “Laser”, abbiamo la fortuna di ascoltarla attraverso la voce del suo autore.
Scopri la serie
https://www.rsi.ch/s/703609