Il 28 giugno ricorre l’anniversario della battaglia contro i Turchi del 1389. In occasione del Vidovdan – Giorno di San Vito – è prevista una gigantesca manifestazione di opposizione al governo serbo, organizzata dagli studenti.
In Serbia sono in corso da mesi grandi manifestazioni di piazza contro il sistema di potere del presidente Aleksandar Vucic, accusato di una corruzione sistemica che minaccia gravemente lo stato di diritto. A Belgrado abbiamo incontrato Dejan Atanacković, artista e scrittore serbo di fama internazionale che si è impegnato nelle proteste fin dall’inizio fino a diventare uno dei volti più noti della “primavera serba”.
Autore di progetti e installazioni di arte contemporanea esposte in tutto il mondo, Atanacković è da sempre un artista politico. Qualche anno fa ha dato alle stampe anche il suo primo romanzo, Lusitania, che nel 2018 si aggiudicato il prestigioso premio Nin, il più importante riconoscimento per la letteratura balcanica e in autunno uscirà anche in lingua italiana. Ci ha offerto uno sguardo sincero e autentico sul suo Paese e sulle dinamiche di una democrazia che ancora stenta ad assumere una forma compiuta.
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