Considerata una delle più grandi scrittrici in lingua inglese del XX secolo, con i suoi romanzi l’irlandese Edna O’Brien ha precorso i tempi raccontando, a partire dagli anni ‘60, la repressione dell’istinto sessuale e il desiderio di libertà delle donne del suo paese, quando lo stato irlandese era ancora schiavo del giogo ecclesiastico. Le sue opere fecero gridare allo scandalo e furono ripetutamente censurate ma col tempo la sua letteratura anticonformista ha favorito l’emancipazione dell’Irlanda liberandola da una morale cattolica soffocante fino a portarla - in anni recenti - all’approvazione del divorzio e dell’aborto.
La sua sfida ai valori tradizionali della società irlandese, la sua insubordinazione di fronte alle norme moralistiche e la sua determinazione nel continuare a pubblicare nonostante la censura hanno fatto di Edna O’Brien una vera iconoclasta che con le sue opere ha lasciato un segno indelebile nella letteratura contemporanea. A Dublino ne abbiamo discusso con il professor Declan Kiberd, uno dei massimi esperti di letteratura irlandese moderna, e con Geraldine Meaney, docente di teoria della cultura all’University College di Dublino.
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