Laser

Incontro con Imre Kertész

di Mariarosaria Sciglitano e Massimo Congiu

Imre Kertész (Wikipedia)
26:18

Incontro con Imre Kertész

Laser 10.06.2010, 02:00





Nato a Budapest 81 anni fa da una famiglia ebrea, Imre Kertész, premio Nobel per la letteratura nel 2002, ha vissuto direttamente l’Olocausto e la deportazione ad Auschwitz. È la coscienza scomoda di un paese che non ha elaborato in modo critico il problema del rapporto con la comunità ebraica e degli orrori che quest’ultima ha vissuto in Ungheria negli ultimi anni della Seconda Guerra Mondiale sotto il regime delle Croci frecciate. Per Kertész l’Olocausto diventa come un verbo coniugato sempre al tempo presente e continua instancabilmente a inviarci messaggi. Lo scrittore vive a Berlino, città che apprezza per la sua apertura e la sua vivacità culturale, e conserva un rapporto conflittuale con il paese in cui è nato e che continua a osservare criticamente. Un paese che, a suo avviso, ha problemi di identità, non ha sviluppato una vera e propria cultura democratica e non è riuscito a sintetizzare le sue esperienze storiche in modo costruttivo. Un esempio di questa situazione è la crescita dell’estrema destra rappresentata da Jobbik che costituisce la negazione di quell’ideale europeo cui Kertész fa riferimento nell’intervista e nella vita.

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