L’inconscio sulle barricate, antiautoritarismo
Laser

L’inconscio sulle barricate

di Romano Giuffrida

  • iStock
  • 17.4.2020
  • 25 min
Disponibile su
Scarica

“L’immaginazione al potere!” “Prendete i vostri desideri per realtà!”, non furono solo espressioni della volontà di épater les bourgeois della generazione che accese la miccia del ’68 parigino, ma significarono anche la precisa consapevolezza nel movimento di allora, del fatto che, qualsiasi ipotesi di rivoluzione sociale, dovesse iniziare prima di tutto da una rivoluzione interiore capace di scardinare i gangli che l’omologazione culturale e sociale imponeva agli individui e, conseguentemente, alla società. Tale consapevolezza fu l’esito anche della diffusione tra i giovani di un’interdisciplinarietà culturale che aveva tra le molte linee portanti anche l’incontro tra le teorie psicanalitiche e il marxismo. Com’è noto, il libertarismo della prima ondata di “dissidenza giovanile” (come la chiamò lo psicanalista italiano Elvio Facchinelli), che metteva al centro del proprio percorso l’antiautoritarismo, la riscoperta di sé, la sessualità “liberata”, lasciò presto il posto a un irrigidimento dogmatico, riconoscibile in gran parte dei gruppi extraparlamentari che, soprattutto in Italia, si svilupparono negli anni successivi. L’apporto di quella stagione libertaria però non si esaurì con la “fine del Maggio” e il trionfo del dogmatismo: lo slogan “Il privato è politico”, che il movimento femminista diffuse a partire dai primi anni Settanta, fu una delle dimostrazioni più evidenti. Di questi temi, Romano Giuffrida ne ha parlato con lo psicanalista lacaniano Marco Focchi e con Lea Melandri, una delle figure più rappresentative del femminismo italiano, che, tra l’altro, fu diretta collaboratrice dello psicanalista Elvio Facchinelli nel fondare la rivista “L’erba voglio”, principale strumento di riflessione e di dibattito sui temi dell’antiautoritarismo e della psicanalisi di quegli anni.

Scopri la serie