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L'avamposto. Cronache da un ospedale di frontiera

di Francesca Torrani e Alessio Sturaro

  • 21.06.2018, 11:00
Migranti

Como: emergenza migranti. Nella foto migranti in attesa di un treno sul marciapiede della stazione ferroviaria

  • TiPress

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Giovedì 21 giugno 2018 alle 09:00
Replica alle 22:35

Il grande afflusso di migranti alla frontiera sud, a cavallo tra Como e Chiasso, ha molti risvolti e molte implicazioni. Nel 2016 gli arrivi hanno raggiunto l’apice. L’anno scorso le cifre sono state altre, minori, ma la pressione resta alta.

Il documentario prende le mosse da questo tema, ma è su un dettaglio - tra i tanti che compongono l’umanità in fuga - che si è voluto concentrare: come si cura una persona che migra? Qual è la presa a carico di migranti in termini di cure mediche appunto?

Molti di loro subiscono traumi; molti percosse quando non torture. Come vengono assistiti quando sono su territorio ticinese? Quali possibilità di cure hanno? E come vengono gestiti nel poco tempo a disposizione?

L’Ospedale Beata Vergine di Mendrisio è l’avamposto nel Canton Ticino: il primo – per la sua posizione geografica – chiamato a soccorrere le persone che arrivano dal Centro di registrazione di Chiasso (dunque con una procedura d’asilo aperta) oppure da Rancate (nel Centro unico temporaneo per i migranti in attesa di essere riammessi in Italia).

Il documentario ha voluto andare “dentro” l’ospedale e sentire chi dentro l’ospedale lavora: il direttore sanitario, il responsabile del Pronto soccorso, gli infermieri, le capo-reparto. Sono le loro voci che raccontano come, nell’avamposto, i migranti vengono curati. Raccontano i doveri di cura, i limiti, le difficoltà. Raccontano le fatiche, le piccole gioie, le vite che passano sotto le loro mani e i loro occhi. Destini che si incontrano.

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