“Non abbiamo bisogno di un teatro che decida per noi cosa pensare. Abbiamo bisogno di teatro o di concerti o di arti performative che confidino nella nostra possibilità di giudizio”. Heiner Goebbels
Questo lavoro di Heiner Goebbels nasce dalla commissione ricevuta nel 2007 da parte del Southbank Centre per le orchestre londinesi London Sinfonietta e Orchestra of the Age of Enlightenment specializzate nel repertorio moderno l’una e antico l’altra. Con queste premesse prende forma un lavoro che trova uno spunto ideale nel libro di memorie della seconda guerra mondiale Wars I have Seen di Gertrude Stein, in cui la scrittrice americana racconta frammentarie esperienze private nella Francia occupata: piccoli spaccati di vita quotidiana, vissuti nel drammatico periodo della guerra, nella costante tensione e attesa di un epilogo.
“Ciò che rende la scrittura di Gertrude Stein così eccitante è che lei non decide per te cosa è importante o meno” commenta Goebbels in un’intervista per Playbill Arts, del 16 febbraio 2011. “Parla con la stessa intensità di varie cose private e personali e di catastrofi politiche molto pesanti. Perché si preoccupa del miele e dei suoi stivali quando parla di prigionieri su un treno o di bombe sugli italiani? Perché parla di cibo? È esattamente quello che si deve affrontare nella propria intimità. Devi trovare il modo di sopravvivere ogni giorno in una situazione del genere. Mi ha entusiasmato il suo approccio, il considerare la storia come un continuo ripetersi e il suo costante paragone tra ciò che accade ai tempi di Enrico VIII e Shakespeare e le sue esperienze nella Seconda Guerra Mondiale. Ho pensato che sarebbe stato molto bello confrontarsi con questo anche in modo musicale”.
Attraverso la forma chiusa e breve della canzone (da qui il titolo Songs), Heiner Goebbels crea un originale lavoro che mescola sonorità jazzistiche, ritmi ostinati di ascendenza rock e suoni campionati, inserendo al suo interno alcuni brani dalle musiche di scena scritte da Matthew Locke nel 1667 per la Tempesta di Shakespeare. In questo contesto poli-stilistico le musiciste donne dell’ensemble, sedute in una sorta di salotto ricomposto sulla scena, leggono le parole della Stein recitandole ciascuna nella propria lingua. Una nuova versione pensata per il LAC, in cui sentiremo recitare i testi oltre che in italiano e in inglese, in portoghese, finlandese, giapponese, sloveno, estone, russo e spagnolo.
In occasione del concerto alla Sala Teatro del LAC di Songs of Wars I have seen del 18 aprile 2023, ore 20:30 Francesco Bossaglia ci parla di questa partitura al microfono di Alessandro De Rosa.
"Songs of Wars I have seen", Concerto scenico su testi di Gertrude Stein, Heiner Goebbels (1952*)
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