La vita di Iannis Xenakis potrebbe essere - o avrebbe dovuto essere - il soggetto (se non di un romanzo) almeno di un film… Nato a Brăila, in Romania, da genitori greci, all’età di 10 anni si trasferì con la famiglia in Grecia, dove in seguito iniziò gli studi di architettura e ingegneria ad Atene. Interruppe i suoi studi nel 1941, a causa dell’invasione del suo paese da parte dei nazisti. Prese parte alla Resistenza durante la Seconda guerra mondiale e nella prima fase della guerra civile greca. Nel 1945 fu ferito al volto dall’esplosione di un obice, riportando gravissime lesioni che lo lasciarono semisfigurato causandogli anche la perdita di un occhio. Nel 1946 poté terminare gli studi e ottenere il titolo di ingegnere, ma in seguito alle sue attività politiche durante la guerra fu duramente perseguitato (verrà perfino condannato a morte), ragion per cui decise di emigrare: grazie ad un passaporto falso riuscì ad arrivare in Francia nel 1947. Qui lavorò nello studio d’architettura di Le Corbusier, e in quello stesso periodo, cominciò a studiare musica sotto la guida di Arthur Honegger, Darius Milhaud e Olivier Messiaen. Nel 1955, Hans Rosbaud diresse la prima esecuzione di Metastaseis di Xenakis al Festival di Donaueschingen, brano con cui si apre questo omaggio curato da Roberto Corrent in conversazione con Enzo Restagno, il quale nel 1988, realizzò per la RAI una lunga intervista a Xenakis, incontro che divenne poi un volume pubblicato nello stesso anno da EDT.
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