Red Garland, Winton Kelly, Kenny Drew, Hank Jones, Bobby Timmons, Horace Silver, Tommy Flanaghan, Roland Hanna.
Nella musica afro americana del secolo scorso, chiamata comunemente “jazz”, hanno dominato la scena pianistica per oltre un trentennio due grandi linee di discendenza stilistica, ben definite. Una di matrice bianca e una nera. Ci occupiamo qui di quel club di aristocratici pianisti neri che hanno gravitato intorno ai nomi grossi, su tutti uno, Miles Davis, ma non solo lui, naturalmente. Si tratta di un club di pianisti che apparentemente si assomigliavano, nel fraseggio hardbop, nel modo di accompagnare il solista, nel suono che sapevano ottenere al pianoforte. Ora cosa rendeva questo gruppo di spiantati, spesso mantenuti dalle mogli, alcuni dediti alle droghe e all’alcool, così speciali? Il fatto che ognuno di loro possedeva la formula di quel pianismo elegante e moderno, sobrio e allo stesso tempo selvaggio. Essi dunque sapevano cose che gli derivavano dall’Africa, dai misteriosi ritmi delle loro tradizioni, e potevano, solo loro, farne uso disinvoltamente, nei dischi che contribuivano a rendere così unici. Generazioni di pianisti di tutto il mondo sarebbero impazziti sullo strumento negli anni a venire, nel tentativo spesso infruttuoso, di
assomigliare anche solo un po', a questi baroni snob, e quale gioia quando uno di questi, affettuosamente posando la mano sulla spalla del pianistino bianco di turno, pronunciava il suo placet, con un accondiscendente “Yeah man”, che finiva poi invariabilmente nel curriculum del ben capitato.
Tutto ciò nell’odierna puntata di "Jukebox 900", raccontato dal pianista e compositore Alberto Tafuri, al microfono di Claudio Farinone.
Alberto Tafuri (Alberto Tafuri Lupinacci, Torino, 1963), pianista e compositore.
Dal 1990 collabora con alcuni dei più importanti artisti pop italiani come arrangiatore, pianista, tastierista (Fabrizio De Andrè, Jovanotti, Elio e le Storie Tese, Steve Jansen, Stewart Copeland dei Police, Robert Palmer, Eugenio Finardi, Fiorella Mannoia, Enrico Ruggeri, Antonella Ruggiero), e produttore (Max Pezzali, 883, Alice, Chiara Galiazzo, Nevruz, Aba, Giosada e Davide Shorty), affianca Elio delle Storie Tese, nel talent show X Factor 4, 5, 6, 7 e 9, e parallelamente intraprende un percorso di ricerca, da solista, nell’ambito del piano solo jazz improvisation, pubblicando il suo primo lavoro ‘Persi e ritrovati’.
Pubblica con i Thieves 4tet due lavori sulla musica dei Police, e inizia a collaborare con Mike Mainieri degli Steps Ahead, con cui si esibisce in brevi tour in Italia e all’estero.
Si esibisce al piano solo in alcuni importanti festival jazz quali: Le corde dell'anima Festival Cremona, Festival della letteratura Mantova, PianoPa a Palermo nel 2017, Messapia Jazz Festival2018, JazzMi 2018, Pianocity Milano 2012, 2015, 2017 e 2018, Naturalmente
Pianoforte 2018, Jazzvisions 2019 e Jazz re:found 2019 e JazzRe:Found 2019, qui in duo con Davide Boosta Di Leo dei Subsonica.
Attualmente sta lavorando ad un secondo album da solista, al pianoforte.
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