L’uso dei famigerati algoritmi per personalizzare fortemente le playlist offerte dalle piattaforme di streaming musicale, si compongono non solo in base ai nostri gusti, ma anche al nostro stato d’animo, alle nostre attività e addirittura a dove viviamo. Ci domandiamo quindi: siamo ancora noi a scegliere la musica da ascoltare o è l’algoritmo che lo fa per noi? E in caso affermativo, cosa possiamo fare per interrompere questo sistema?
Ne parliamo con critico musicale Alceste Ayroldi e con il produttore discografico Stefano Senardi.
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