Come si passa, in pochi anni, dalla complessità visionaria del progressive rock alla brutalità minimale del punk? È questa la domanda al centro della puntata di oggi di “Voi che sapete”, un’indagine sonora e culturale su uno dei più radicali cambi di paradigma della storia della musica. E cinquant’anni fa, nel marzo del 1975 i The Dicators uscirono con un disco molto importante che segno quasi inequivocabilmente questo cambio di passo: “Go Girl Crazy!“.
Al microfono di Alessandro De Rosa e Giovanni Conti, il produttore, pianista e arrangiatore Marco Sabiu e il musicista, cantante, produttore e arrangiatore Mauro Pagani ci guideranno nell’eplorazione di una parabola che copre un’intera epoca musicale, anzi due: dalla raffinatezza orchestrale di dischi come Free Hand dei Gentle Giant o Selling England by the Pound dei Genesis, fino alla rottura frontale di The Ramones (1976), Raw Power (1973) degli Iggy and The Stooges, Go Girl Crazy! (1975) dei Dictators, e al pugno in faccia definitivo di Never Mind the Bollocks (1977) dei Sex Pistols. È stato davvero un cambiamento improvviso? O il frutto di un lento logoramento sociale e culturale, di una gioventù stanca del virtuosismo e in cerca di urgenza, verità, rumore? Attraverso ascolti guidati, confronti storici, testimonianze e analisi, Dai Labirinti alle Lame racconta la fine di un’utopia musicale e la nascita di un nuovo linguaggio. Non solo musica, ma anche società, ribellione, identità. Una discussione per capire come cambia il mondo, e perché la musica è spesso il primo segnale.
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